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L’uomo è in grado di parlare con le balene, per oltre 20 minuti degli scienziati hanno comunicato con una megattera

Secondo i ricercatori il rivoluzionario test aprirebbe la strada a sviluppi quasi fantascientifici: possibile adottare lo stesso protocollo per parlare anche con gli alieni

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
La dottoressa Brenda McCowan e il dottor Fred Sharpe
La dottoressa Brenda McCowan e il dottor Fred Sharpe

La specie umana è davvero curiosa. Benché tanti individui dimostrino di non essere in grado di sostenere un dialogo costruttivo con i propri simili la scienza dice che presto saremo capaci di comunicare con altre specie, persino con gli alieni. Tutto nasce da un esperimento che ha dell’incredibile. Un team di ricercatori avrebbe avuto una conversazione con una balena di nome Twain. L’esemplare, una megattera di circa 38 anni, risiede per gran parte dell’anno nel sud est dell’Alaska e, stando a quanto spiegato dagli stessi studiosi, avrebbe comunicato con i ricercatori del SETI Institute e dell'UC Davis rispondendo a una "chiamata di contatto" preregistrata.

I ricercatori del SETI, acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence, programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre tanto evoluta da poter inviare e ricevere segnali radio nel Cosmo, hanno voluto studiare il modo in cui le balene comunicano nella speranza di sviluppare "filtri intelligenti" per comprendere inizialmente lo stato di salute dei cetacei. Naturalmente il tutto servirà per la ricerca di vita aliena nello spazio siderale. 

Il test di comunicazione

Gli scienziati hanno immerso degli speciali altoparlanti in mare per poi trasmettere una sorta di saluto chiamato “whup/throp”. Twain, che si trovava poco lontano dall’imbarcazione, si è immediatamente avvicinata, rispondendo. La risposta non si è limitata all’emissione di comuni segnali acustici. La megattera, hanno evidenziato i ricercatori, ha più volte cambiato frequenza così da adattarsi anch’essa al nuovo e insolito protocollo.

Secondo l'autrice dello studio, la dottoressa Brenda McCowan dell'UC Davis, questo comportamento di rispecchiamento mostra l’impegno attivo della balena, che di fatto ha sostenuto una conversazione interattiva con gli scienziati. "Crediamo sia il primo vero scambio comunicativo tra esseri umani e balene megattere - ha commentato la ricercatrice - e il tutto è avvenuto nella ‘lingua’ delle megattere". Twain, hanno spiegato gli scienziati, inizialmente era agitata, ma subito dopo in lei è stato osservato un insolito stato di “felicità”. Va anche detto che le balene sono animali sociali e il tipo di “sincronia comportamentale” mostrato è strettamente associato al legame e alla coesione con il gruppo. 

L’obiettivo finale non è parlare con le balene ma con gli alieni

Benché la possibilità di parlare con le altre forme di vita presenti sulla Terra possa apparire ai più come qualcosa di straordinario, l’obiettivo finale della ricerca non è quello. Gli scienziati considerano l’Antartide come un proxy per Marte, o altri ambienti alieni, così da trovare sostituti dell’intelligenza extraterrestre. In assenza di veri e propri alieni i ricercatori sperano di utilizzare le balene, estremamente intelligenti, per sviluppare “strategie di comunicazione non umana”. Le megattere sono dotate di un cervello di dimensioni ragguardevoli, caratterizzato da ampie regioni dedicate all’elaborazione delle informazioni uditive che, grazie all’acqua, possono arrivare anche da centinaia - se non migliaia - di chilometri di distanza. "Le megattere - ribadisce il dottor Fred Sharpe, dell'Alaska Whale Foundation - sono estremamente intelligenti, hanno sistemi sociali complessi, creano strumenti, come reti fatte di bolle per catturare i pesci - e comunicano ampiamente sia con canti che con richiami sociali".

Fonte:
DailyMail

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
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