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“Lettino più ombrellone a 10 euro e molto altro gratis. Da noi concessioni 'stracciate' e prezzi esagerati”

Il noto geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi posta su Facebook le immagini di una località estera bellissima dove non c’è privatizzazione del bene pubblico e i costi sono bassissimi. In Italia bisogna osservare secondo lui un dato: 100 milioni di canoni per 15 miliardi di ricavi”. La discussione diventa inevitabile

di Ignazio Dessì   

Cosa ne pensate delle concessioni balneari? A volte, a rifletterci, ci sarebbero molte cose da dire. A sollevare il problema è stato ultimamente - tra gli altri - il geologo Mario Tozzi con un post su Facebook. Il noto divulgatore scientifico va in vacanza e parla di “una spiaggia in cui ombrellone più lettino costano 10 euro al giorno”. Cui si aggiunge “la doccia calda” e una location da sogno.  Descrive l’esistenza di un chiosco a una quarantina di metri dal mare, "dove puoi stare e non sei obbligato  a consumare", e aggiunge che "una bottiglietta d’acqua più un caffè costa 2 euro". Ah... il parcheggio è gratuito. Senza contare quei "km di spiaggia senza nessuno e pulitissima".

Non sta parlando però dell’Italia. Il posto – precisa nei commenti sotto il suo post - si trova sulla costa sud-orientale dell'isola di Rodi, nella baia di Gennadi”. Quindi: “Buona estate a tutti”. Ma non si trattiene e parla ancora della perla sull'arcipelago greco del Dodecaneso: “Acqua cristallina che nemmeno immaginate. E sorrisi, tanti, da parte del personale del chiosco, sempre gratis, come il coperto. Mi viene in mente - confessa - un certo gesto, diciamo simile a un ombrello”.

A dire il vero – come lui stesso osserva – anche in Italia ci sono posti così e nessuno ha da ridire sul mare di lusso (che come si vede non è il mio, precisa).

Foto postata da Mario Tozzi (Dal suo profilo Facebook)

Il posto è comunque davvero bello, a giudicare dalle foto. “Spiaggia - si legge - lunga complessivamente decine di km, fatta di ciottolini e sabbia, con acque che dire trasparenti non rende l'idea, ci sono luoghi vicini a taverne o bar in cui lettini (in alluminio e ovviamente plastica) e ombrellone (fisso, di legno, metallo e cannucce a piantana) si pagano zero. Altri servizi a zero: acqua calda (solare) della doccia, servizi superpuliti, wi-fi (dove arriva). Non sei obbligato a consumare nulla, e tutti sono gentili e sorridenti. Non c'è servizio di salvamento, ma ti informano sulle condizioni del mare”. 

Immediata la precisazione ulteriore, a scanso di equivoci. “La foto è scattata da me, è autentica ed è delle 15 circa del 16 agosto 2023. Non è una spiaggia privata e io non sono un influencer, dunque mi guardo bene dal pubblicizzarla, anche se sarei contento di vederci più gente possibile, perché è così che devono essere le spiagge: pubbliche moderatamente attrezzate e gratis”.

Spesso nel Belpaese la situazione invece è di altro tipo. Lo dice chiaro Tozzi sul suo profilo Facebook: “Dico per i balneari nostrani che non provano vergogna a far pagare decine se non centinaia di euro in cambio di concessioni irrisorie, che loro vorrebbero a vita. Nessuna struttura fissa, come deve essere, e il chiosco lontano, dove da noi hanno costruito ristoranti, cabine, muretti e quant'altro in cemento irreversibile. Sul demanio, cioè sul suolo di tutti. Anche da noi ci sono situazioni così, certo, voglio solo dire che quando un esempio esiste ed è buono, perché non seguirlo. E, magari, qualcuno si vergogna un pochino e si tace”.

C’è un punto fondamentale su cui far ricadere l’attenzione insomma: “Le spiagge sono di tutti e vanno tenute pubbliche e, in parte, moderatamente attrezzate”. E “dal 40% che lascerei alla gestione comunale o privata (mai di più) bisogna si ricavino canoni adeguati e si paghino prezzi bassi. Non gli attuali 100 milioni di canoni per 15 miliardi di ricavi. Un po’ sperequato, no?”. Il dato lascia effettivamente sconcertati, inutile dirlo.

“E 40% - insiste Tozzi - significa comprese le spiagge più belle, non che lasciamo libere le spiagge con gli scarichi e privatizziamo le meraviglie”. Ovvio. Che dire? La puntualizzazione ci sta tutta. “Vedo che i balneari si irritano – aggiunge il noto volto televisivo -  ma sbagliano: io ho grande fiducia nella loro osservanza delle leggi demaniali, per dire, immagino che su nessuna spiaggia in concessione ci siano strutture non rimovibili, tipo ristoranti in mattoni, platee di cemento, cabine edificate. E che ogni autunno-inverno tutto venga smantellato, giusto? Cioè che siano esattamente come qui nella foto, nevvero?”

Ovviamente, nelle parole del buon Mario Tozzi, pare di scorgere una leggera e consapevole ironia. (Sicuramente non rivolta a tutti ma ad alcuni, probabilmente, sì).

Post di Mario Tozzi su Facebook
di Ignazio Dessì   
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