"Il puppy yoga è illegale": ora i cuccioli di cane non possono essere più sfruttati per coccole e relax
La moda che da mesi spopola in Italia e all’estero prevede che gli esercizi degli umani interagiscano con i cuccioli. Una pratica diventata vietata
Basta cuccioli sfruttati per il business dello yoga: il Ministero della Salute dice stop al Puppy Yoga. La decisione arriva dopo le numerose denunce da parte delle associazioni animaliste, tra cui la Lndc Animal Protection, che da tempo sollevavano dubbi sul benessere dei piccoli protagonisti di questa controversa attività. "Le attività con gli animali devono essere svolte nel rispetto del loro benessere psicofisico", ha dichiarato il Ministero in una nota ufficiale. "L'impiego di cuccioli, ancora in fase di sviluppo e particolarmente vulnerabili, viola questo principio fondamentale."
Sottoposti a stress e a condizioni non idonee
Le accuse mosse dagli animalisti erano diverse e tutte incentrate sul maltrattamento dei cuccioli. Separati troppo presto dalle madri, trasportati in ambienti non adeguati, sottoposti a sessioni di yoga estenuanti che li privavano di riposo e gioco: queste erano solo alcune delle sofferenze a cui i cuccioli venivano esposti.
"Una vittoria per il benessere animale"
L'associazione Lndc Animal Protection ha accolto con favore la decisione del Ministero, definendola "una vittoria per il benessere animale". "Oltre alle denunce, abbiamo portato avanti campagne di sensibilizzazione sui social e attraverso i media", ha spiegato Michele Pezone, responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection. "Era importante far luce sulle possibili sofferenze dei cuccioli e finalmente è stata fatta chiarezza."
Niente più yoga con i cuccioli in Italia
La decisione del Ministero mette dunque un freno definitivo al Puppy Yoga nel nostro Paese. Una pratica che, sebbene molto popolare sui social, nascondeva un lato oscuro.
Ma il Puppy Yoga non è l'unico caso di sfruttamento animale
La tutela dei diritti degli animali è un tema ancora troppo spesso sottovalutato. È importante che tutti noi, come cittadini e come consumatori, siamo consapevoli delle sofferenze che spesso si celano dietro a prodotti e attività all'apparenza innocue. Solo attraverso la sensibilizzazione e l'informazione possiamo davvero sperare di cambiare le cose e garantire un futuro migliore a tutti gli animali.