Contro l'invasione delle specie aliene l'Italia schiera un piccolo esercito di gamberi d'acqua dolce
Il piccolo esercito di Austropotamobius pallipes sono stati rilasciati in alcuni fiumi di Emilia-Romagna e Liguria. La specie, autoctona, negli ultimi 20 anni si è ridotta del 74 per cento, lasciando campo libero ad una moltitudine di specie aliene particolarmente invasive
Venti anni fa i gamberi di fiume Austropotamobius pallipes erano abbondanti nei corsi d’acqua italiani. L’antropizzazione degli ecosistemi acquatici, e all'introduzione di specie non native particolarmente invasive, ha decretato però il loro lento ma inesorabile declino. Ora, grazie al progetto Life Claw, i cosiddetti “gamberi dalle zampe bianche” potrebbero avere una seconda chance. Nei corsi d’acqua di Emilia e Liguria ne sono stati reintrodotti 1538 esemplari nati in cattività. Si tratta di un piccolo "esercito" tricolore, la cui funzione sarà però fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi. Dopo una serie di controlli sanitari, necessari per accertare il loro stato di salute, sono stati rilasciati in alcuni corsi d’acqua idonei alla loro sopravvivenza: 100 sono stati liberati a Fontanigorda (Genova); 148 a Monchio delle Corti e 1.290 a Corniglio (Parma).
Fondamentali le indagini bio-ecologiche, genetiche e veterinarie condotte dall'Università degli Studi di Pavia, dall'Università Cattolica del Sacro Cuore e dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Tra gli scorsi giugno e agosto, l'azione dei volontari di cinque associazioni, coordinati dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, ha permesso il recupero di circa 40 mila esemplari del gambero rosso della Louisiana, specie invasiva che minaccia il gambero italico, tra Parma e Piacenza. Ai centri di Fontanigorda, in provincia di Genova, e di Monchio e Corniglio, in provincia di Parma, si aggiungerà il nuovo centro dei "Frignoli", realizzato dall'unione dei Comuni Mantana della Lunigiana, in provincia di Massa Carrara.
“Il gambero d’acqua dolce - evidenziano i responsabili del progetto Life Claw - ha un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi acquatici, essendo in grado di influenzare la densità e la distribuzione degli altri organismi, attraverso il suo comportamento onnivoro e bioturbatore (rielabora terreni e sedimenti), oltre a rappresentare una fonte alimentare importante per pesci, uccelli e mammiferi. Questi crostacei costituiscono inoltre da sempre una risorsa alimentare importante per le economie locali di molti Paesi in tutto il mondo”.
L’Austropotamobius pallipes è un gambero che predilige vivere in acque fresche e non inquinate: lo si trova nei torrenti e nei ruscelli particolarmente "freddi" e ossigenati. Si nutre di qualunque cosa: dalle alghe alle piante acquatiche, dai vermi ai molluschi, senza disdegnare le larve di insetto. Come dimostrano le catture di esemplari con arti o chele parzialmente - o totalmente - mutilate si dimostra particolarmente aggressivo nella difesa del suo territorio e nelle lotte sessuali. Un esemplare adulto può arrivare a misurare poco meno di 15 centimetri e a pesare circa 90 grammi.