Come avere pannelli fotovoltaici sempre efficienti, i segreti che ne prolungano la vita
Colombi, piccioni e gabbiani, ma più in generale tutti gli uccelli, possono essere un serio problema. Ecco cosa fare per avere un impianto sempre al top delle performance
Gli impianti fotovoltaici, come anche quelli solari dedicati più specificatamente alla produzione di acqua calda, sono sempre più diffusi anche in Italia. Una volta installati, tuttavia, molti utenti si scordano quasi di averli. Come tutte le macchine anche questi dispositivi necessitano però di un minimo di manutenzione. Senza questa non si rischia solamente di vedere compromessa la produzione di energia elettrica, ma anche di portare l’impianto stesso verso una “morte” anticipata. Trovandosi sui tetti di case e condomini, infatti, questi impianti sono esposti - oltre che agli agenti atmosferici - anche alla minaccia dei volatili, che possono danneggiare pesantemente i pannelli. Gli escrementi di piccioni, colombi, passeri e gabbiani (a seconda di dove ci si trova) possono far perdere all’impianto fino al 50 per cento della capacità. E nei casi peggiori il guano può persino corrodere i contatti o causare dei pericolosi corto circuiti. Il guano, al pari di pioggia, grandine e vento, fanno perdere buona parte dell’energia. Gli ammassi di guano, evidenziano gli esperti, fanno perdere in media il 30 per cento della produttività dei pannelli, ma non sono rari i casi dove si arriva anche al 50 per cento.
Quando l'imòpianto può perdere il 50 per cento della capacità
Gli escrementi ricoprono le celle, e il danno è tangibile. Va inoltre considerato che il guano è corrosivo: quando si accumula lungo i bordi dei pannelli riesce occasionalmente a raggiungere gli innesti dei circuiti, corrodendoli. In questo caso si rischia la disattivazione di una moltitudine di celle. Senza un minimo di manutenzione, che a seconda della posizione dei pannelli può esser fatta anche dagli stessi proprietari, si rischia di mandare in fumo quello che poteva essere un investimento. Il problema diventa ancor più grave in caso di pioggia. A contatto con l’acqua il guano si trasforma in poltiglia, e può raggiungere gli innesti provocando pericolosi corto circuiti.
Cosa minaccia il funzionamento dell’impianto fotovoltaico
La manutenzione periodica riduce sensibilmente i rischi, ma la scelta migliore potrebbe esser quella di affidarsi a una delle tante società specializzate nel controllo dei volatili. In questo caso si possono effettivamente ridurre gli interventi stagionali da parte del proprietario di casa, ma la spesa potrebbe essere importante e, per questo, andrebbe valutata con molta attenzione. Esiste in fine un’altra minaccia, nota come “effetto lago”. I volatili che si trovano a passare sopra le abitazioni possono scambiare il riflesso dei pannelli per quello di uno specchio d’acqua. Benché i passeri non rappresentino un pericolo ben diversa è la questione gabbiani. Questi si fiondano a gran velocità verso il pannello, finendo con lo schiantarvisi sopra, danneggiandoli. Tra i due rischi quello di corto circuito è naturalmente inferiore, mentre la riduzione dell’energia dovuta alle macchie causate dagli escrementi acidi è decisamente importante.
Impianto sempre al top, le possibili soluzioni
Oltre al pulire con una certa periodicità l’impianto, l’utente può servirsi anche di protezioni specifiche anti piccione. Tali dispositivi vanno fissati direttamente ai pannelli, e di fatto impediscono il passaggio dei volatili garantendo al contempo la ventilazione. Il montaggio va fatto con grande attenzione: fissare la barriera forando la cornice dei pannelli comporterebbe irrimediabilmente la decadenza della garanzia. Un sistema efficace e sicuro potrebbe essere lo scovolo salvagronde, un sistema che impedisce ai piccioni di infilarsi sotto i pannelli fotovoltaici e solari termici. La barriera, in polipropilene e anima di acciaio inox, blocca i volatili impedendo loro di penetrare sotto l’impianto per nidificare.