Le farfalle, è inutile negarlo, affascinano tutti, grandi e piccini. La loro eleganza e bellezza può incantare chiunque, persino i predatori che possono esser confusi dai “magici” disegni. Ma partiamo col dire che le farfalle non nascono “bellissime”. Gran parte della loro vita la passano nel corpo del bruco, strisciando da un arbusto all'altro in cerca di foglie da mangiare. Soltanto in seguito avviene la trasformazione. Il bruco – comunque affascinante – cerca un luogo apparentemente sicuro e ci si attacca, a testa in giù, con uno speciale filamento setoso. In questa fase, detta crisalide (o pupa), inizia a trasformarsi. La sua pelle, un tempo morbida, inizia a indurirsi fino a diventare una vera e propria corazza. Un processo che varia da specie a specie, e che può durare da pochi giorni a diversi mesi. Al termine del processo la crisalide diventa farfalla, e si mostra al mondo in tutta la sua bellezza. L’aspetto dipende dalle micro scagli di cui sono formate le splendide ali. Queste, poste una accanto all’altra, formano degli incredibili mosaici, che fungono anche da sistema di difesa contro i predatori. Alcune specie, per esempio, si sono evolute fino ad assumere delle colorazioni perfette per mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Altri lepidotteri utilizzano invece un metodo di difesa chiamato mimetismo batesiano: si fingono altri animali pericolosi anche se in realtà sono innocui. La maggior parte delle farfalle sfruttano invece dei finti occhi disegnati sulle ali per confondere insetti e animali più grossi e pericolosi. Ci sono anche specie che sfruttano poi i segnali visivi per avvertire i predatori dei rischi che correrebbero nel caso in cui scegliessero di banchettare con loro. Nel caso specifico questo tipo di difesa viene adottata da lepidotteri che, una volta ingeriti, possono essere tossici, causando nausea e malessere. Foto Shutterstock