Sembra una pecorella ma è un asinello: la foto di Bianca Berlinguer mostra un asino dell'Asinara, specie unica al mondo
Vivono quasi solo sull'isola di Asinara, in Sardegna: sono tenerissimi e non sopportano troppo la luce. Quanti sono e le ipotesi sulla loro origine

Il musetto bianco che sembra quasi sorridere nella foto ha provocato un'ondata di reazioni tenere: l'ha postata la giornalista Bianca Berlinguer e l'ha a sua volta ricevuta da un amico. "Sembra una pecorella - scrive Berlinguer - ma è un asinello dell'Asinara". Effettivamente l'animale nella foto potrebbe essere scambiato per una pecorella ma che caratteristiche hanno questi simpatici asinelli?
Gli asinelli bianchi: ecco perchè sono speciali
Gli asinelli bianchi dell'Asinara sono unici al mondo: intanto per le dimensioni. Gli esemplari adulti ragigungono appena un metro di altezza. Sono insomma i pony degli asini. Hanno il mantello bianco e la pelle rosa, incluso il musetto e parte dell'iride. In realtà il bianco deriva da un difetto ereditario del metabolismo della melanina che provoca un blocco della biosintesi. Insomma sono come albini. Quando sono cuccioli il pelo è cotonoso e morbido.
L’origine di questi animali non è stata ancora definita con certezza: forse si tratta di esemplari che derivano da asini bianchi importati dall’Egitto nel secolo scorso dal Marchese di Mores Duca dell’Asinara; una leggenda più suggestiva li vede approdare sull’isola a seguito del naufragio di un vascello diretto verso la Francia; tuttavia l’ipotesi più probabile sembrerebbe quella di un’origine autoctona, secondo la quale gli asini bianchi deriverebbero da quelli grigi per comparsa del carattere dell’albinismo.
All'Asinara ce ne sono circa 120, divisi tra i due sessi, alcune decine sono in Sardegna (Foresta Burgos, Le Prigionette, Is Arenas) e nella penisola (Poppi e Collazzone). Anche se il loro numero appare consistente per la riproduzione, hanno una bassa fertilità quindi sono sotto osservazione e il Parco dell'Asinara ha firmato due convenzioni specifiche con l'Ente Foreste della Regione Sardegna e con la facoltà di veterinaria dell'Università di Sassari, attraverso le quali viene garantito un monitoraggio costante sullo stato di salute degli asinelli.