Lucertole e uccelli marini: scoperti i "sensori" per la caccia e la respirazione in apnea
Finora queste "funzioni" erano largamente inesplorate, una lezione alla pretesa umana di possedere la tecnologia più avanzata su questo pianeta

È una bolla a permettere alle lucertole d'acqua, gli Anolis equestris, comunemente noti come anolidi d'acqua o anolidi cavaliere, di respirare. Producono una bolla sopra le narici, che utilizzano per respirare sott'acqua ed evitare i predatori. A descrivere questo curioso comportamento uno studio, pubblicato sulla rivista Biology Letters, condotto dagli scienziati della Binghamton University, State University of New York. Il team, guidato da Lindsey Swerk, ha analizzato gli anolidi, delle lucertole semi-acquatiche che si trovano nelle foreste tropicali del Costa Rica meridionale. La letteratura scientifica aveva già dimostrato che questi animali sono in grado di respirare sott'acqua, ma non era chiaro se la bolla che producono sopra le narici svolgesse un ruolo in questa capacità o se fosse solo un riflesso respiratorio. Per colmare le lacune esistenti, gli autori hanno applicato sulla pelle delle lucertole una sostanza che inibiva la capacità di formare la bolla.
Ecco come gli uccelli marini riescono a mangiare
Gli uccelli marini, come pinguini e albatros, hanno delle regioni altamente sensibili sul becco che potrebbero aiutarli a trovare il cibo. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista 'Biology Letters', condotto dagli scienziati dell'Università di Cambridge. Il team, guidato da Carla du Toit, ha analizzato 361 specie di uccelli moderni attraverso documentazione fossile, scheletri e resti di animali uccisi accidentalmente. Il gruppo di ricerca ha individuato un'elevata densità di recettori sensoriali e nervi sulla punta del becco, una caratteristica già nota in animali specializzati nel foraggiamento tattile, come le anatre. Ulteriori approfondimenti sui becchi degli uccelli potrebbero anche contribuire a sviluppare strategie mirate per preservarli. In effetti, delle 22 specie note di albatros, 15 sono minacciate di estinzione e due sono considerate in pericolo critico.
Per la prima volta gli studiosi hanno individuato degli organi con recettori sensoriali ad alta densità e alte concentrazioni di nervi nei becchi, un tratto comune nei foraggiatori specializzati come le anatre. "E' possibile - ipotizza du Toit - che queste strutture si siano evolute per aiutare gli uccelli marini a trovare il cibo di notte, o sott'acqua, dato che consentono di rilevare piccole vibrazioni provenienti da potenziali prede. Allo stesso tempo, però, le aree sensibili potrebbero rappresentare il retaggio di un antico antenato comune che non ha una funzione specifica negli uccelli moderni. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per rispondere a questi interrogativi". Capire come gli uccelli marini si procurano il cibo, osservano gli autori, potrebbe contribuire a sviluppare strategie di mitigazione del rischio di estinzione.