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I panda giganti stanno diventando vegetariani, la scienza ne spiega il motivo: tutta "colpa" del bambù

Sempre più spesso rifiutano la carne, ma adesso la scienza sa spiegarne il motivo. Una scoperta utile anche per l'uomo. Alcune miRNA, piccole molecole trovate nel bambù, potrebbero essere il fattore chiave

di Tiscali Ambiente   
Shutterstock

Stanno diventando quasi completamente vegetariani, anzi vegani: sono i panda giganti, simbolo dell'ambientalismo ed ex specie in via di estinzione. La nemesi di questi giganti così tanto amati in tutto il mondo era inspiegabile fino a poco fa ma adesso la scienza sa spiegarne il motivo.

Alcune miRNA, piccole molecole trovate nel bambù, potrebbero essere il fattore chiave che ha indotto i panda giganti a non magiare più carne, passando da una dieta onnivora a una esclusivamente vegetale. Lo suggerisce uno studio della China West Normal University, Cina, pubblicato su Frontiers in Veterinary Science, secondo cui i miRNA, presenti nel bambù potrebbero entrare nel flusso sanguigno dei panda giganti, facilitando l’adattamento a una dieta a base di bambù, principale fonte di sostentamento di questi animali, tenuto conto che questi animali hanno sistemi digestivi tipici dei carnivori.

Secondo i ricercatori i panda giganti avrebbero quindi sviluppato diverse caratteristiche, ad esempio dei pseudo pollici per afferrare il bambù e denti piatti per schiacciarlo, che consentono loro di vivere di piante. Il DNA di tutti gli organismi viventi immagazzina le informazioni genetiche in una cellula, mentre l’RNA trasporta e trasferisce queste informazioni. I microRNA (miRNA) sono piccoli RNA non codificanti che svolgono un ruolo importante nell’espressione genica, il processo di trasformazione delle informazioni codificate in un gene in una funzione.

Dal cibo nasce il cambiamento, anche nei panda

Specificatamente i miRNA delle piante possono essere assorbiti tramite il cibo. Su questa base i ricercatori cinesi hanno dimostrato che il bambù influisce sul cambiamento delle abitudini alimentari dei panda giganti, analizzando campioni di sangue prelevati da sette esemplari, tra cui tre femmine adulte, tre maschi adulti e una femmina giovane. Nei campioni sono stati trovati 57 miRNA che si ipotizza derivino dal bambù che entrerebbero nell’organismo venendo assorbiti dall’intestino per poi iniziare a circolare nel flusso sanguigno.

A questo punto l’RNA trasferirebbe le informazioni, svolgendo un ruolo nella regolazione dell’espressione genica, ma anche in diversi processi fisiologici, tra cui crescita e sviluppo, ritmi biologici, comportamento e risposte immunitarie. I miRNA nel bambù sono inoltre coinvolti nella regolazione dell’olfatto, consentendo ad esempio ai panda giganti di scegliere i pezzi più freschi e nutrienti delle piante, del gusto e dei percorsi della dopamina; aspetti tutti correlati alle loro abitudini alimentari.

Il ruolo delle molecole dipende anche da sesso ed età

I ricercatori ritengono che con la crescita, nutrendosi di maggiori quantità di bambù, alcuni miRNA si accumulerebbero nel sangue dei panda giganti, modulando l’espressione genica e aiutando nell’adattamento al gusto del bambù. Infine, i ricercatori hanno anche scoperto che panda giganti di età e sesso diversi avevano diverse composizioni di miRNA nel sangue, spiegando questo fenomeno con il fatto che solo i miRNA che svolgono un ruolo specifico nella regolazione dell’espressione genica rimarrebbero nel corpo, mentre gli altri verrebbero espulsi.

Una scoperta che servirà anche per gli esseri umani

Ad esempio alcuni miRNA che regolano i processi riproduttivi possono essere trovati solo nel sangue di panda di un certo sesso o età. La scoperta che miRNA possano trasmettere segnali dalle piante agli animali potrebbe avviare nuove ricerche sul trattamento e la prevenzione delle malattie animali, mentre lo studio dei cambiamenti indotti dai miRNA delle piante potrebbe aiutare a migliorare la sicurezza degli alimenti di origine vegetale per animali ed per l’uomo. Per trarre conclusioni definitive sul potenziale dei miRNA in generale e sugli effetti che potrebbero avere sui panda giganti, saranno necessarie ulteriori ricerche. Tra gli sviluppi possibili anche studi sui campioni di sangue di giovani panda che non hanno ancora mangiato bambù per valutare eventuali differenze.

di Tiscali Ambiente   
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