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Lo stile di vita del proprietario incide sul cane, Fido rischia l’obesità

Animali in sovrappeso spesso appartengono a proprietari che hanno uno stile di vita scorretto, con un’alimentazione poco equilibrata e scarso esercizio fisico

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Foto Ansa
Foto Ansa

Innanzitutto è bene distinguere correttamente sovrappeso e obesità nel cane. Entrambe sono condizioni corporee patologiche in cui l’animale supera rispettivamente del 10% e 30% il proprio peso ideale. In tale condizione, l’animale accumula grasso corporeo in eccesso, responsabile del conseguente aumento di peso. La causa più comune di sovrappeso sia nel cane che nel gatto è uno squilibrio tra calorie introdotte con la dieta e calorie bruciate, tuttavia vi sono alcuni fattori predisponenti che possono concorrere allo sviluppo della patologia o rendere difficoltoso il suo trattamento.

Fattori predisponenti per sovrappeso e obesità nel cane

L’incidenza dell’età

Con l’avanzare dell’età si verificano una serie di cambiamenti fisiologici progressivi e irreversibili tra cui un rallentamento del metabolismo basale, una riduzione della massa magra a discapito di quella grassa e una riduzione dell’attività fisica. Se non si modifica la qualità e la quantità della dieta si rischia di fa prendere del peso all’animale che poi perderà con più difficoltà.

La predisposizione genetica

Alcune razze di cani sembrano essere maggiormente predisposte al sovrappeso rispetto ad altre e questa predisposizione sembra essere correlata alla minore concentrazione e attività di alcuni mediatori coinvolti nel metabolismo. Nel cane, tra le razze maggiormente predisposte troviamo i retrievers (Golden e Labrador), Cocker spaniel, Cavalier kings, Bassotto, Pastore delle Shetland, Basset hound, Beagles, Dalmata, Cairn terrier e alcune razze nordiche (come ad esempio gli Alaskan malamute).

La sterilizzazione

La riduzione degli ormoni sessuali legati alla sterilizzazione, causa una riduzione del metabolismo basale con conseguente maggior predisposizione all’accumulo di peso se non si interviene con una restrizione calorica o un aumento dell’attività motoria. Pertanto, previo parere del medico veterinario, si consiglia di ridurre il fabbisogno calorico di circa il 20% rispetto a un soggetto intero, se non ci sono altre patologie concomitanti o situazioni particolari.

Una dieta squilibrata

È forse il primo fattore predisponente e quello più scontato. Una dieta squilibrata in termini di contenuto calorico e lipidico, una scorretta somministrazione di cibo (in termini sia quali- tativi sia quantitativi) e la somministrazione di snack o fuori pasto, sono tutte condizioni che predispongono a un aumento di peso. L’eccessiva alimentazione a sua volta ha dei fattori di rischio: l’elevata appetibilità di alcune diete commerciali (è il caso soprattutto di gatti a cui vengono lasciate le crocchette a disposizione tutto il giorno, senza verificarne la quantità corretta), l’assunzione di avanzi della tavola, il consumo del pasto in competizione con altri animali domestici e il contemporaneo sovrappeso del proprietario.

Lo stile di vita del proprietario e l’obesità nel cane

Animali in sovrappeso spesso appartengono a proprietari che hanno uno stile di vita scorretto: ad esempio che adottano un’alimentazione poco equilibrata abbinata a scarso esercizio fisico. Inoltre, un recente studio ha messo in evidenza come molto dipenda dalla relazione cane-proprietario. In medicina umana è già stata dimostrata la relazione tra stile genitoriale e sovrappeso nei bambini: uno stile genitoriale troppo permissivo solitamente promuove l’aumento di peso oltre che una serie di conseguenze comportamentali e analoga situazione succede per il proprio animale domestico, quando il desiderio di compiacere il proprio pet con il cibo non viene controbilanciato dall’esigenza di aumentare l’attività fisica.

A cura di Animalidacompagnia.it

Riferimenti
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