Stava dormendo, in letargo, ed è stato ammazzato. M91 ucciso da una "ordinanza urgente". Sdegno e proteste
Ennesimo ordine di abbattimento in Trentino. L'animale "colpevole" di aver seguito persone ad aprile scorso
Stava dormendo, in letargo, quindi impossibilitato a far male e ad aggredire. Eppure l'ordinanza del presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti ha colpito lo stesso. Emessa nel fine settimana, ha sorpreso l'orso M91 nel sonno, ed è stato abbattuto. Secondo l'atto emesso, M91 ad aprile scorso aveva seguito delle persone e poi si era avvicinato troppo a un centro abitato. Per questo era stato definito pericoloso e per lui c'era una condanna a morte.
Eseguita nel fine settimana mentre l'animale si trovava in letargo. Tra l'altro l'esecuzione è avvenuta entro poche ore dalla firma dell'ordinanza così che non è stato possibile per gli animalisti presentare ricorso al Tar.
Il gesto ha fatto scattare le proteste degli ambientalisti e dell'opposizione. Per il MoVimento 5 Stelle è stato un gesto "vigliacco e abnorme". La deputata di Noi Moderati Michela Vittoria Brambilla minaccia di «agire per le vie legali». Per la Lav «l'ira di Fugatti non si arresta» e questo, sostiene l'associazione animalista è «un gesto antidemocratico».
Il rapporto orso uomo in Trentino è conflittuale
La popolazione da una parte, la politica dall'altra, al centro gli orsi difesi in ogni sede, dalle associazioni animaliste agli ambientalisti fino al Consiglio di Stato. In Trentino il rapporto uomo-orso non è più solo difficile ma è diventato molto problematico e nell'ultimo anno e mezzo è diventato anche politico, dopo l'attacco mortale ad Andrea Papi. L'uccisione avvenuta nella notte dell'esemplare 'M91' da parte delle guardie forestali che hanno ottemperato all'ordinanza del governatore Maurizio Fugatti, è la terza in meno di un anno tra i boschi trentini dopo 'M90' a febbraio e 'Kj1' a luglio. 'Kj1', esemplare femmina, è stata ritenuta responsabile dell'episodio più grave, quello del 5 aprile 2023, ovvero la morte di Papi. Quella del 26enne di Caldes verrà ricordata la prima morte in Italia causata da un orso in più di un secolo. La tragedia si era consumata nei boschi di Caldes in Val di Sole. Seguirono accese polemiche e denunce. La presenza degli orsi in Trentino è diventata da curioso richiamo per turisti un problema sociale, un motivo di un forte e confuso dibattito sfociato in querele, ordinanze di cattura e abbattimenti annullate ma anche attuate, ma anche minacce di morte nei confronti di Fugatti. Ci sono state marce, sit-in, contro la rimozione degli orsi, la Provincia Autonoma di Trento nell'ultimo anno e mezzo ha dato un'accelerata alla campagna informativa e iniziato a cambiare i cassonetti sostituendoli con quelli anti-orso.