Il mondo fiabesco di Kristina Makeeva, che sognava la luce, la bellezza, i colori, la magia
Dal grigiore di una città russa al palcoscenico internazionale, la storia della giovane fotografa russa icona di stile oggi celebrata in tutto il mondo

Kristina Makeeva è una fotografa russa famosa in tutto il mondo per le sue fotografie intense, sgargianti, talora più delicate, immerse in atmosfere da favola, come Mosca d’inverno illuminata a festa con i fiocchi di neve che danzano tutt’intorno sospinti dal vento. Un senso di magia e di fiabesco ricercato dopo essere cresciuta in una città “brutta e grigia” poco lontano la capitale russa.

Da piccola, per sfuggire al grigiore, fantasticava di troll e hobbit, sognava con Alice nel paese delle meraviglie e le favole russe. Cercava la vivacità, i colori. A quattordici anni arriva Photoshop e a sedici una macchina fotografica. Ancora oggi, ch’è una fotografa celebrata, non nasconde come Photoshop abbia influenzato il suo stile. Molti, vedendo le sue fotografie, le chiedono di conoscere il suo segreto. Niente di così incredibile, risponde ogni volta, e allora per aiutare gli altri a imitare il suo stile ha creato dei preset di editing di Adobe Lightroom. E chissà in quanti la imiteranno fra tripudi palline, gocce, giochi di luce, bolle, specchi, scintille, ventagli, aeroplani, fiori, tessuti, neve, nuvole, tramonti, lanterne

E c’è un gatto, Kotleta, il suo gatto, sacro e ispiratore.

Ci sono, quindi, le figure umane come donne con abiti di gran classe che diventano tutt’uno con luoghi e paesaggi fino a fondersi con maioliche, il ghiaccio, il deserto o attraversando con grazia monumenti, palazzi, piazze, città malinconiche o romantiche.

E tutte le altre donne ora ritratte in campi di girasoli o tra rose o rossi papaveri ora tra il biondo del grano o il viola della lavanda della Provenza, fra ordalie di fiori, tra i paesaggi vulcanici della Cappadocia con il cielo rallegrato da mongolfiere colorate, tra le giraffe e gli alberi secolari del Kenia. E il resto del mondo dal Portogallo al Giappone con i suoi ciliegi in fiore.

L’arte di Kristina Makeeva incanta e ipnotizza con i luoghi che diventano altro per il suo desiderio di abbellire la realtà, di mostrare la magia nell’ordinario, di portare nel mondo la luce della bellezza, i colori, la meraviglia.

Tra le sue fotografie più intense quelle scattate sul lago Baikal, nella Siberia meridionale, oggi patrimonio Unesco: “Ho camminato” racconterà “sul Baikal ghiacciato, il lago più profondo e antico del pianeta per catturare la sua bellezza ultraterrena”. Di quell’esperienza ricorderà i tanti volti del ghiaccio, la limpidezza delle acque lacustri tanto da far vedere pesci, pietre verdi e piante fino a grandi profondità.

SmugMug ha seguito Kristina Makeeva sul grande lago leggendario trasformatosi in set fotografico. Un luogo bellissimo, così, naturalmente, ma che nello stile della giovane fotografa russa diventa ancora più magico. E forse la bambina che viveva in una grigia città russa e che sognava un mondo più bello e colorato è ancora dentro di lei.
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Kristina Makeeva: Imagination Unbound
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