La foca monaca se ne va a zonzo e non sa di essere in un Truman Show
Una mappa interattiva permette di seguirne i movimenti. Lanciata dall'Università di Milano-Bicocca serve per monitorare la presenza del pinnipede nel Mediterraneo
Dal Veneto alla Sicilia, dalla Sardegna alla Puglia: la foca monaca ama andarsene in giro, nuotare libera, scoprire luoghi nuovi ma non sa che, mentre si sposta, mille occhi la possono guardare e di fatto non è mai sola.
Questo speciale e spettacolare Truman Show che segue la foca monaca lungo le coste italiane è lo 'Spot the Monk Observatory', la nuova mappa interattiva lanciata dall'Università di Milano-Bicocca per monitorare la presenza del pinnipede nel Mediterraneo sulla base delle tracce di Dna che lascia nelle acque in cui nuota.
La foca monaca è seguita ma non disturbata
Il progetto, nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Scienze dell'ambiente e della terra e quello di Psicologia dell'ateneo milanese, si inserisce all'interno dell'iniziativa 'Spot the Monk', che si avvale di una metodologia di rilevamento innovativa e non invasiva per intercettare la presenza della foca monaca attraverso l'analisi del Dna ambientale (eDNA), ovvero quel Dna contenuto nelle tracce biologiche che ciascun organismo lascia al proprio passaggio nell'ambiente. Il test molecolare consiste nell'utilizzo di un piccolo filamento di Dna sintetico (primer) che funge da 'esca' per 'pescare' in modo mirato il Dna di una particolare specie target, in questo caso la foca monaca. La procedura è stata messa a punto nel 2019 nel laboratorio del Marhe Center da Elena Valsecchi, ecologa molecolare dell'Università di Milano-Bicocca. Una volta reso disponibile, il test è stato utilizzato per analizzare un gran numero di campioni di acqua marina raccolti nel Mediterraneo centro-occidentale grazie a una fitta rete di programmi di citizen science (scienza partecipata dai cittadini). Al momento sono stati analizzati 412 dei 537 campioni raccolti da oltre un centinaio di collaboratori e 37 associazioni partner, dal 2018 a oggi. Di questi 412 campioni, 144 (più di un terzo) sono risultati positivi al test, segnalando la presenza o il recente passaggio della foca monaca. Le caratteristiche del nuovo sito sono illustrate in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Biodiversity Data Journal.