Accordo Storico all’Onu per la protezione dell’Alto Mare
A commentare l’importante traguardo la presidente di Worldrise Onlus, Mariasole Bianco, biologa marina, esperta di conservazione marina e tra le più influenti ed efficaci divulgatrici scientifiche italiane.
Un traguardo storico. Per la tutela del cosiddetto Alto mare e per l’intera umanità. Perché è ormai cosa nota che il destino dell’uomo sia legato a stretto giro a quello degli oceani dai quali dipende l’aria che respiriamo, l’assorbimento della Co2, buona parte del nostro sostentamento per cibo ed economia legata al mare. Il Trattato dell’Alto Mare è dunque realtà. Dopo ben vent’anni di confronti e trentotto ore di interlocuzioni e negoziati gli Stati membri, riuniti alle Nazione Unite (Onu) a New York, hanno raggiunto l’accordo. Un documento che si prefigge come obiettivo di proteggere il trenta percento dell’oceano globale entro il 2023 attraverso una migliore protezione e gestione della biodiversità. A commentare la buona notizia la presidente di Worldrise Onlus, Mariasole Bianco, biologa marina, esperta di conservazione marina e tra le più influenti ed efficaci divulgatrici scientifiche italiane. Nel giugno del 2019 la Bianco, per il suo impegno sul campo, è stata invitata proprio all’Onu a New York come Master of Cerimony e moderatrice del convegno “Gender and the Ocean“ in concomitanza con la giornata mondiale degli oceani. «L’obiettivo del 30×30 dovrebbe essere ecologicamente rappresentativo, il che significa che se ci si concentrasse solo sulle Acque Territoriali, verrebbero tralasciati gli habitat critici dell’Alto Mare. Per raggiungere l’obiettivo 30×30 escludendo l'Alto Mare, bisognerebbe proteggere e conservare il 77% delle acque nazionali. Questo è politicamente impossibile. Benché ogni nazione sia incoraggiata a impegnarsi a proteggere e conservare almeno il 30% delle proprie acque nazionali, garantire la creazione di un Trattato capace di proteggere efficacemente l’intero oceano rappresenta un passo avanti fondamentale per il raggiungimento del 30×30 e il benessere di tutti noi». Ma cosa significa Alto Mare? A spiegarlo proprio il team di Wordrise: «Si tratta di circa metà della superficie del nostro Pianeta rappresentando una componente vitale del nostro pianeta e corrisponde Aree Oltre la Giurisdizione Nazionale: acque internazionali che non appartengono a nessuno ma che, allo stesso tempo, sono di tutti. Un tempo considerata addirittura una zona priva di vita, in realtà questa vasta porzione di mare non solo è uno scrigno di biodiversità, ma supporta anche il buon funzionamento della Terra: regola il clima e i cicli dei nutrienti, sostiene gli stock ittici costieri, produce ossigeno, sequestra anidride carbonica e fornisce numerosi servizi ecosistemici». Ora spetterà agli Stati membri ratificare l’accordo per dare effettiva efficacia all’accordo che garantirà la protezione di circa la metà della superficie del nostro Pianeta.
Davide Mosca