Su filindeu, la pasta più costosa al mondo
Anticamente, la zuppa di filindeu serviva a rifocillare i fedeli in pellegrinaggio al Santuario di Lula, tra le colline della campagna Nuorese. Oggi costa 64 euro al chilo
Tra i vari di tipi di pasta che caratterizzano la tradizione culinaria della Sardegna, Su filindeu è tra i più indicati per essere gustato in zuppe e minestre, perché è sottilissimo e cuoce in modo semplice e veloce. I filindeu o su filindeu sono una rara pasta tradizionale sarda, la cui origine affonda le radici nella Barbagia di Nuoro. Richiede una preparazione difficilissima, tramandata di generazione in generazione, che al momento pochissime persone sono in grado di eseguire. Vi consigliamo quindi di acquistarla già pronta, ma attenzione al prezzo: costa attorno ai 65 euro al chilo!
L’origine del nome
Sull'origine del termine filindeu vi sono diverse ipotesi: potrebbe derivare dalla contrazione e storpiatura di "fili di Dio" con il quale si sarebbe definito un piatto tradizionalmente servito ai pellegrini, oppure dal termine in lingua araba fidaws, che significa "capelli", che si sarebbe trasformato, dopo la conquista spagnola dell'Isola in fideos, per poi cambiare ancora, nel sardo arcaico findeus e findeos e quindi all'attuale filindeu.
La tradizione
Secondo la tradizione della Barbagia, questa minestra veniva servita a chi si recava in pellegrinaggio al santuario di San Francesco di Lula partendo dalla chiesa del Rosario di Nuoro. Da secoli, durante le notti del primo maggio e del 4 ottobre, il santuario campestre di San Francesco di Lula, sorto dove, nel XVII secolo, un bandito nuorese aveva edificato una piccola chiesa come ex voto per essere stato scagionato dalle accuse, viene raggiunto dai fedeli che partono a piedi dalla chiesa del Rosario di Nuoro. All'arrivo, dopo un cammino di diversi chilometri, i priori offrono ai pellegrini il sostanzioso piatto di minestra.
Ingredienti semplici, procedimento difficilissimo
Quest'antica pasta tipica, dichiarata "Presidio Slow Food", è fatta rigorosamente a mano con:
- acqua;
- sale;
- semola di grano duro.
Preparazione
Una volta creato l’impasto, le mani esperte passano a un procedimento complicato, che prevede l'utilizzo di un "canestro di asfodelo". Tirando e sdoppiando l'impasto più volte, si crea un tessuto circolare di fili sottilissimi, intrecciati e sovrapposti. Questo disco di spaghetti finissimi viene fatto essiccare al sole e in seguito spezzettato in modo grossolano. Sono ormai pochissime le persone che sanno padroneggiare la tecnica per la preparazione, nonostante sia una ricetta risalente a circa 300 anni fa, rimasta immutata fino a oggi.
I grandi cuochi
Su filindeu, nonostante la difficoltà di preparazione, o forse proprio per questo, ha attirato la curiosità di molti personaggi celebri del mondo gastronomico, dallo chef inglese Jamie Oliver fino a Carlo Petrini, che del filindeu ne ha fatto un presidio Slow Food, ma nessuno di loro è riuscito ad apprendere la realizzazione di questa pasta. La tecnica è così complessa che lo chef Jamie Oliver, che da più di 20 si cimenta con tutti i tipi di pasta, si è recato in Sardegna per imparare, ma si è trovato costretto a rinunciare per la troppa difficoltà.
La minestra
Secondo la ricetta tradizionale, i filindeu vanno:
- cotti nel brodo di pecora;
- accompagnati da abbondante pecorino fresco acidulo.
Ingredienti
Preparazione
Per preparare i filindeu, comincia da un buon brodo di pecora, quindi prendiamo una pentola e mettiamo a lessare la carne insieme alle:
- cipolle;
- patate;
- sedano;
- prezzemolo;
- pomodori secchi.
Una volta uniti tutti gli ingredienti, lasciamo sul fuoco a fiamma dolce per 4/5 ore.
La cottura lenta renderà la carne tenerissima e il brodo ancora più saporito. Trascorso il tempo, cola il brodo e rimettilo sul fuoco. Quando bolle, versa i filindeu a pezzetti di circa 2 centimetri e fai cuocere per tre minuti.