Muoversi è il segreto per accelerare il metabolismo dopo i 50 anni
Per contenere l’aumento di peso negli anni è fondamentale conservare massa magra, anche con diete ricche di fibre

Lasciamo stare le diete estreme, l’attività fisica massacrante e gli integratori che promettono di accelerare il metabolismo. La formula, tutt’altro che segreta, per limitare l’aumento di peso tipicamente collegato con l’avanzare dell’età, consiste nel cercare di conservare e stimolare i nostri muscoli. Importante è anche seguire una dieta sana, ricca di fibre, povera di grassi saturi e zuccheri semplici, fondamentale per favorire un microbiota “buono” contro l’obesità.
I cambiamenti dovuti all'età
Con l’avanzare dell’età, la massa magra diminuisce, il nostro metabolismo rallenta e il peso corporeo aumenta. Dobbiamo arrenderci? «La massa magra diminuisce con l’età – chiarisce Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, in un’intervista rilasciata al sito www.fondazioneveronesi.it – e spesso più propensione ad accumulare grasso a causa, in parte, degli effetti di una diminuzione degli ormoni sessuali, estrogeni e testosterone. Quest’ultimo prodotto sia dai testicoli sia dalle ovaie, avendo anche nelle donne una funzione sulla salute delle ossa, sulla forza muscolare e sulla libido. Tuttavia, un altro motivo legato alla diminuzione della massa muscolare in relazione all’avanzare dell’età, è la scarsa propensione ad allenarla. Per ridurre gli effetti fisiologici causati dal calo ormonale, sarebbe importante sia ridurre la sedentarietà svolgendo regolare attività fisica volta a mantenere in attività la massa magra, sia adeguare la dieta».
La dieta adatta dopo i 50 anni
La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) consiglia che la nostra energia quotidiana sia ottenuta per il 45-60% dai carboidrati, per lo più complessi, per il 20-30 % dai grassi e il “rimanente” dalle proteine, anche se queste ultime sono nutrienti strutturali e funzionali. Andando avanti con l'età, il fabbisogno energetico totale diminuisce progressivamente, mentre quello proteico rimane invariato (intorno agli 0,8-0,9 g per kg di peso corporeo). La diminuzione potrà interessare maggiormente i carboidrati, e sarà ancora più importante preferirli complessi, scegliendo da fonti ricche di fibre (verdure, cereali integrali) utili anche per la salute del microbiota intestinale, coinvolto nel benessere di tutto l’organismo.