Alla scoperta del lago Liscia, oasi di pace nel cuore della Gallura

Lo specchio d’acqua riflette i colori vibranti del paesaggio gallurese. Così le rocce di granito, gli alberi di ulivo, pascoli e antichi stazzi si specchiano come in un quadro di Van Gogh

Alla scoperta del lago Liscia, oasi di pace nel cuore della Gallura

Dimorare sulle sue sponde è fare spazio alla quiete del silenzio, che dolcemente, come un velo invisibile, si posa sulle rocce di granito, sugli alberi di ulivo, tra i pascoli e gli antichi stazzi. Fermi, a osservare i riflessi delle placide acque, il palpito della Natura incontra le frequenze del cuore. lo fa sussultare. Ad occhi chiusi, si percepisce che il lago Liscia è un dono. Ad occhi aperti, omaggia lo sguardo di generosa bellezza, restituisce paesaggi magici e i colori vibranti dell’entroterra, dal verde giada dei boschi ai mogani degli arbusti mediterranei, che si fonde col maggese della terra. Vi si respira l’essenza stessa della Gallura, una regione storica pregna di pace, emozione e autenticità, sentimenti che lasciano memorie indelebili, da custodire e portare con sé come un prezioso bagaglio. A ridosso del mare turchese, e delle spiagge candide della Costa Smeralda, la Gallura ospita gioielli come questo, il lago Liscia, incastonato in una collana di gemme rappresentate da siti archeologici, strade panoramiche, aree verdi e belvederi, che circondano le sue rive specchiandosi nell’acqua limpida e brillante. Affacciano qui i comuni  di Luras, Sant'Antonio di Gallura e Calangianus: una triade che allaccia l’anello lacustre con un’incredibile varietà di attrazioni. La più famosa è il Parco degli Olivastri Millenari di Luras, zona di eccezionale valore naturalistico in cui si erge “Il Patriarca”: uno dei due alberi più longevi d’Europa. Dall’alto dei suoi 4 mila anni, lo si immagina osservare, curioso e vanitoso, la meraviglia suscitata dalla sua maestosità, nei visitatori. Il “Patriarca” infatti, - S’Ozzastru in lingua logudorese N.d.R., chiamato affettuosamente in Sardegna su babbu mannu, cioè “il grande padre” -, è alto ben quattordici metri, vanta una circonferenza di venti e nobili fronde a rivestire 600 mq di superficie. Rientra fra i venti alberi secolari d’Italia, e non a caso, nel 1991 è stato dichiarato Monumento Naturale Nazionale. Si trova in località Santu Baltólu di Carana, presso la chiesa campestre di San Bartolomeo, altro luogo suggestivo situato lungo il perimetro del lago. Ricca del fascino d’altri tempi, è la vecchia stazione ferroviaria di Sant’Antonio di Gallura, da cui partire per un viaggio slow, alla scoperta degli angoli nascosti della Sardegna nordorientale. Si sale al bordo del Trenino Verde, linea Tempio-Palau, per immergersi fra selve e profumi della macchia mediterranea, in un itinerario che tocca gli scorci più suggestivi del Liscia. A pochi passi dalla stazione spicca il Belvedere, da cui godere di una spettacolare vista sul lago e sugli antichi ponti di granito; conduce al molo di prossima inaugurazione, funzionale allo svolgimento di attività sportive come la canoa e il kayak. Una breve distanza separa il punto panoramico dalla Muraglia Megalitica e Nuraghe di Sarra di l'Aglientu: 72 metri di lunghezza e storia che abbracciano l’età del Rame, del Bronzo e culminano nell’età del Ferro. Il tour può concludersi nell'area picnic di Fichi Cani, fornita di tavoli in granito e tettoie in legno, dove ammirare il Liscia distesi all’ombra delle querce di sughero o ritagliarsi spazi di serenità, dedicandosi al birdwatching, allo yoga o alla meditazione. L’atmosfera che avvolge il lago è unica, da meritare non solo una visita ma un soggiorno “da mille e una notte” presso i relais della zona, divenuti veri e propri retreat. Secondo il poeta statunitense Wallance Stevens «La verità dipende da una passeggiata intorno al lago», maestro di tranquillità e fonte d’ispirazione. Per scoprirla, basta percorrere i sentieri del Liscia. 

 

Testo di Eleonora D’Angelo, realizzato con la collaborazione dell’Ufficio Turismo - Sant’Antonio di Gallura

 

Photo Credit, Mauro Cuccu