Avere una casa plastic free è possibile? Di sicuro se ne può ridurre la presenza: qualche suggerimento
Ecco come eliminarla il più possibile, almeno nel nostro "nido", per avere uno stile di vita più sostenibile ed ecologico, anzi ecocentrico
Siamo circondati dalla plastica, una presenza tangibile all’interno della nostra quotidianità. Pensate a quanti imballi, confezioni, supporti, rivestimenti, strutture e contenitori sono realizzati con questo materiale. Una vera e propria invasione che raramente ha nuova vita con il riciclo, ma finisce per inquinare l’ambiente. Meno del 10% della plastica viene infatti riciclata a livello mondiale. Il 90% finisce nei termovalorizzatori, inceneritori, discariche o disperso nell’ambiente.
Inoltre, oltre al rilascio di microplastiche nell’ambiente, essendo un derivato del petrolio anche la sua fase produttiva è molto impattante. Problemi enormi a cui tutti contribuiamo acquistando e usando quotidianamente plastica!
Ma si può vivere senza plastica? O meglio, se ne può eliminare la presenza almeno in casa? Non completamente, perché spesso sostituire la plastica con altri materiali può essere complesso: è resistente, duratura e anche economica. Di sicuro, però, se ne può ridurre la presenza, ecco qualche suggerimento.
Plastica in casa, dove si trova
In casa sono presenti molti oggetti e rivestimenti realizzati in plastica, molti dei quali non siamo completamente consapevoli. Dai mobili agli infissi, dai tessuti agli accessori e agli articoli per cucinare fino ai contenitori per i detersivi, i detergenti e il beauty. La versatilità di questo materiale l’ha reso, dal Dopoguerra, parte integrante del nostro quotidiano, tanto da ricavarsi uno spazio importante in casa.
Mobili ecologici e rivestimenti
Partiamo dagli arredi, dove la plastica spesso definisce la struttura del mobile stesso, alcuni dettagli oppure il rivestimento o banalmente cerniere, connettori e raccordi. Per ridurne la presenza è meglio optare per prodotti realizzati con legno certificato da foreste europee gestite in maniera sostenibile e non proveniente da foreste tropicali. Via libera anche al rattan, al vimini e al metallo, con un occhio di riguardo per i mobili usati, meglio se ereditati da parenti e amici o scovati in cantina. Per un riuso utile, economico, del tutto circolare e a costo zero. O ancora preferire articoli realizzati grazie al riciclo delle plastiche, per un design intelligente e che fa bene all’ambiente.
Anche per quanto riguarda gli infissi delle finestre la scelta deve ricadere su strutture realizzate in legno o in alluminio con taglio termico e non PVC. L’ideale per garantire un valido isolamento termico e acustico, oltre a un buon risparmio energico senza dispersione di calore. La plastica è presente anche all’interno delle vernici e delle pitture, utilizzate per proteggere i mobili, e che spesso contengono ftalati e BPA, solventi. Anche in questo caso è fondamentale prestare attenzione alla certificazione dei prodotti che devono essere stati trattati con vernici naturali, ecologiche, prive di sostanze derivate dal petrolio o contenenti metalli pesanti.
Plastica nei tessuti e tessili
Complice la fast fashion la presenza di plastica e microplastiche investe anche i tessili della casa e gli abiti, in prevalenza realizzati con fibre sintetiche. Dal tappeto alla moquette, dalla tovaglia agli asciugamani, fino agli abiti e agli accessori in tessuto. Prima di ogni acquisto è fondamentale controllare scrupolosamente l’etichetta, così da verificare se sono stati realizzati con le più economiche, ma dannose, fibre sintetiche.
Scegliere in modo consapevole è fondamentale, per questo è importante:
- preferire prodotti riciclati e di riuso
- riutilizzare articoli e capi ereditati da nonne e zie
- acquistare solo quando serve, riparando i tessuti dove necessario
- scegliere prodotti realizzati con filati naturali, bio e certificati
- ridurre la dispersione di microplastiche durante i lavaggi con l’impiego di appositi filtri che consentono di scaricare acqua non contaminata. Ma anche CON l’impiego di sacchetti appositi per il lavaggio e utili per catturare i filati sintetici
Plastica in cucina
La plastica in cucina, una presenza davvero massiccia e dannosa. Come abbiamo già accennato questo è un materiale economico, resistente e in grado di durare nel tempo. Al contempo contribuisce a inquinare l’ambiente, pensate che solo nel 2019 l’eccessiva produzione di plastica ha immesso nell’ambiente 2,24 miliardi di tonnellate di CO2, pari a 600 centrali a carbone e al 5% delle emissioni globali di quell’anno. Non solo perché contiene sostanze inquinanti che, come abbiamo visto, hanno ricadute dirette sulla nostra salute. Un problema da non trascurare, in particolare in cucina, dove la plastica è destinata a contenere e avvolgere i cibi. Ad esempio le pellicole trasparenti in PVC e contenenti ftalati, oppure i contenitori con coperchio contenenti polietilene a bassa intensità o LDPE.
Ridurne la presenza è una scelta possibile oltre che salutare, ecco come:
- piatti, bicchieri, posate e stoviglie in ceramica, legno, metallo e vetro, riutilizzabili all’infinito, magari passati di mano in mano, di generazione in generazione per un’apparecchiatura alternativa e dal gusto vintage
- articoli compostabili
- accessori in metallo o silicone per mescolare, tritare, tagliare manualmente e senza l’impiego di elettricità
- box e contenitori in vetro, ceramica o acciaio per conservare i cibi
- tessuti cerati per alimenti una scelta ecologica e naturale, una certezza per avvolgere i cibi e proteggere gli avanzi. Al pari del coperchio in silicone, una valida alternativa alle più inquinanti pellicole, carte termiche e olese
- spugne e spazzole naturali in legno o cellulose vegetali o anche di luffa
- detersivi solidi ed ecologici, ecobio, magari da ricaricare nei negozi dove si vendono i prodotti sfusi
- bottiglie in vetro al posto della plastica, in coppia con un sistema di filtraggio domestico dell’acqua
- borse di tela o sporte in tessuto per la spesa da riutilizzare all’infinito come i sacchettini per il fresco
Bagno
Tra gli ambienti della casa dove la plastica è molto presente non può mancare anche il bagno, facilmente individuabile tra gli arredi, gli accessori e i tessili. La regola da applicare è sempre la stessa ovvero preferire pochi elementi, ma sicuri e certificati. Le microplastiche si annidano anche all’interno dei prodotti dedicati al benessere e alla cosmesi, come segnala uno studio delle Nazioni Unite in alcuni cosmetici il quantitativo delle microplastiche varia dall’1 al 90% del peso del prodotto stesso. Per non parlare delle sostanze e degli additivi chimici presenti negli arredi, fino alle fibre sintetiche mescolate ai tessuti presenti in bagno. E allora cosa si può fare? Ecco qualche idea:
- scegliere tappeti, tessuti e asciugamani naturali, dischetti struccanti riutilizzabili
- spazzolini e accessori realizzati con legno proveniente da foreste certificate
- impiegare detergenti solidi privi di imballaggio, dentifrici in compresse, preferire l’acquisto sfuso ma sempre naturale, ecologico ed ecobio
- creare personalmente prodotti per la pulizia e il beauty con l’impiego di ingredienti naturali
- spugne naturali e rasoi in metallo
- contenitori in vetro o metallo riutilizzabili
- make up realizzati con ingredienti naturali, biologici ed ecobio, preferire quelli con Inci super green
Come avete visto ridurre la presenza della plastica, all’interno della nostra casa, non è un compito molto complesso. Ci sono le alternative ecologiche: basta fare attenzione e non dar per scontato che tutto debba essere di plastica! Una scelta importante, veri e propri piccoli passi quotidiani ma significativi utili a ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Per uno stile di vita più sostenibile ed ecologico, anzi ecocentrico. Come piace a me.