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Orto: i lavori da fare a febbraio e cosa piantare

Tessa Gelisiodi Tessa Gelisio   
Orto: i lavori da fare a febbraio e cosa piantare

Se siete appassionati di orto e autoproduzione di gustose prelibatezze, febbraio è il mese ideale per rimettersi all’opera. Sì, nonostante i freddi tipici della stagione invernale e una natura ancora lontana dal risveglio, è arrivato il momento di preparare il terreno per le future coltivazioni primaverili. Sia che si abbia a disposizione un piccolo spazio in giardino, oppure semplicemente si disponga di un piccolo orto in balcone, il periodo è già propizio per tantissime attività. Ma quali lavori si devono realizzare a febbraio e, soprattutto, si può iniziare a piantare qualche ortaggio?La passione per l’orto è certamente un’attività utile non solo al benessere personale, poiché permette di rimanere in movimento e di scaricare lo stress, ma anche in termini ambientali. Autoprodurre verdura e ortaggi significa infatti approfittare di una vera alimentazione a chilometro zero – o, forse, sarebbe il caso di parlare di “metro zero” – il tutto con un impatto davvero ridotto in termini di emissioni. Ho quindi deciso di fornirvi alcuni consigli per la gestione di un piccolo orto in questo mese di febbraio.

Orto: a febbraio si prepara il terreno

Sul fronte della gestione dell’orto, febbraio è un vero e proprio mese di preparazione. Mancano infatti poche settimane alla primavera e, non appena le temperature diverranno più miti, il suolo dovrà essere già pronto per ospitare le più svariate coltivazioni. Ma come preparare il terreno al meglio, quali lavori compiere già all’inizio del mese?Il primo passo per rivitalizzare il terreno a febbraio, dopo mesi di riposo dati dai freddi autunnali e invernali, è quello di procedere a una vangatura profonda. Questa attività presenta due vantaggi principali:

aiuta a rimescolare le sostanze nutritive presenti in profondità nel terreno, rendendolo quindi più fertili;riporta in superficie larve e parassiti che potrebbero essersi rifugiati nel suolo più profondo per superare l’inverno, esponendoli così al freddo e riducendod evitando perciò la loro moltiplicazione.

Effettuata la vangatura, si lascia il terreno a riposo un paio di giorni – anche una settimana, se nel frattempo si dovessero essere presentate delle piogge abbondanti, la neve oppure delle improvvise gelate – e poi si procede con la ripulitura del suolo. Diversi i compiti che si dovranno portare a termine:

raccogliere sassi e rocce, soprattutto se di grandi dimensioni, che potrebbero essere emersi durante la vangatura. In questo modo, si eviteranno ostacoli per la crescita delle radici delle future coltivazioni;strappare radici e germogli delle erbacce, molte delle quali ritornano in attività già nel mese di febbraio.

Infine, quando il terreno risulterà morbido e compatto, si potrà continuare con la prima concimazione dell’anno. La fertilizzazione potrà essere realizzata con:

del letame, da distribuire in modo uniforme nel terreno e poi da zappare, affinché le sostanze nutritive raggiungano anche le aree più in profondità del suolo;del compost biologico, meglio se a medio impasto, da posizionare a strati nel terreno affinché vi sia una buona distribuzione di nutrienti.Riorganizzare lo spazio coltivato e il sistema di irrigazione

Il mese di febbraio rappresenta anche l’occasione ideale per rivedere lo spazio dedicato alla coltivazione ed effettuare qualche lavoretto rimandato da tempo, come la gestione del sistema di irrigazione.Innanzitutto, il mio consiglio è sempre quello di pianificare con largo anticipo ciò che si vorrà coltivare, così da approfittare del classico sistema della rotazione delle culture, affinché il terreno rimanga sempre nutrito e fertile. In questo senso, ricordiamoci sempre di riorganizzare gli spazi secondo le caratteristiche delle varie specie vegetali:

Colture miglioratrici, ovvero in grado di migliorare la fertilità del terreno: erba medica, trifoglio, lenticchie, ceci e piselli;Colture da rinnovo, capaci di migliorare la struttura del terreno: patate, pomodori, girasoli, barbabietole, mais;Colture depauperanti, cioè capaci di impoverire il terreno perché molto fameliche di sostanze nutritive: orzo, frumento, avena e tutte le graminacee.

Ovviamente a febbraio è ancora presto per coltivare queste varietà e, come appare più che palese, difficilmente si potranno coltivare graminacee se non si ha a disposizione un’area sufficientemente ampia. Eppure, è necessario comunque pensare a una ripartizione dell’orto in modo che il terreno possa sempre tornare a essere fertile.Pianificate le coltivazioni per i mesi a venire, a febbraio è utile anche lanciarsi in qualche lavoro di manutenzione. Innanzitutto, bisogna liberare i canali di scolo dell’acqua da foglie, rami e altri detriti che si potrebbero essere accumulati durante l’inverno. Dopodiché, è utile rivedere il sistema di irrigazione. Lo scorso anno ci ha dimostrato quanto la siccità sia un problema con cui dovremo imparare a convivere, perciò è bene impostare un piano di recupero di quanta più acqua possibile.

Si può quindi procedere con la predisposizione di botti in legno e altri serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana, anche collegandoli alle grondaie di casa, e magari installare un semplice sistema di tubi e di dislivelli per portare l’acqua raccolta direttamente all’orto, così da rendere più agevole l’annaffiatura.

Cosa piantare a febbraio

Forse non tutti lo sanno, ma a febbraio è già possibile iniziare a seminare e piantare qualche ortaggio, per una disponibilità già nelle prime settimane della primavera. Molto dipende dal clima tipico della propria zona di residenza: al Sud si può già cominciare nei primi giorni del mese, mentre al Nord queste operazioni si eseguiranno praticamente a ridosso con marzo. Ma cosa coltivare?Se si dispone solamente di un’area all’aperto, priva di grandi protezioni, febbraio risulta ancora un mese freddo per la gran parte delle coltivazioni. Si può però iniziare con:

aglio;scalogno;cipolla;piselli;fave;ceci;patate precoci;spinaci;lattuga iceberg;indivia;radicchio invernale tardivo.

Per chi può approfittare di una piccola serra, o comunque di una zona sufficientemente riparata, già dalla metà del mese è possibile seminare:

lattuga classica e iceberg;rucola;ravanelli;carote;prezzemolo e coriandolo;cicoria;tarassaco.

Se le condizioni atmosferiche lo permettono, ad esempio nelle regioni a Sud del Paese e affacciate al mare, già nell’ultima settimana di febbraio si possono predisporre in semenzaio le prime zucchine, ma anche pomodori, melanzane e finocchi. Si lasciano germogliare e, verso metà marzo, si trapiantano in dimora definitiva.

I lavori nell’orto regalano sempre grande gioia e soddisfazione: quella di aver prodotto qualcosa di gustoso e sano, il tutto con le proprie mani. È però importante rispettare i tempi della natura e non farsi cogliere alla sprovvista: ecco perché dobbiamo cominciare già a febbraio!

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Tessa Gelisiodi Tessa Gelisio   
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