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Maglieria più sostenibile per l’autunno

Tessa Gelisiodi Tessa Gelisio   
Maglieria più sostenibile per l’autunno

Amo molto indossare capi in maglieria durante le giornate più fredde d’autunno, per approfittare di quel piacevole tepore che soltanto le fibre naturali sanno regalare. Maglioni, golfini, pullover, lupetti e molto altro: nel mio armadio questi indumenti non mancano davvero mai. Eppure, anche per chi – come me – cerca di proteggere e far durare il più a lungo possibile i propri vestiti, capita di dover acquistare nuovi indumenti. Nel farlo, dobbiamo però prestare molta attenzione agli esemplari che scegliamo, per ridurre il più possibile il nostro impatto ambientale. Come?Basta seguire poche ma fondamentali regole: preferire fibre naturali, meglio ancora se biologiche e certificate, così come anche filati di riciclo. Fortunatamente, sul mercato ci sono diverse realtà che offrono maglieria più sostenibile e dal bassissimo impatto ambientale: ho effettuato per voi una piccola selezione.

Da PlayUp, un caldo golfino in misto fibra riciclata

Cosa ricorda più le stagioni più fredde, se non un caldo golfino dalla grossa trama? Si tratti di un girocollo oppure di un taglio cardigan, è un capo che non può mai mancare nel nostro armadio autunnale: elegante e, al contempo, perfetto per combattere le basse temperature.PlayUp, una società da sempre attenta a una moda più sostenibile e all’impiego di fibre a basso impatto, ad esempio propone il golfino Mother Lúcia: un indumento lavorato a maglia in un misto di fibre davvero sostenibili. È infatti realizzato con il 30% di lana vergine organica, il 30% di lana riciclata, il 20% di poliammide riciclata e il 20% di viscosa, anch’essa da recupero. Il generoso scollo a “v” lo rende perfetto da indossare con una t-shirt oppure un’elegante camicia, mentre anche i grandi bottoni sono più sostenibili: sono infatti realizzati in legno di cocco.Il golfino è disponibile sullo store ufficiale di PlayUp a un prezzo di 154 euro.

Un maglione oversize in lana organica, da Babaà

Dopo anni di vestiti super-aderenti e dal taglio “skinny”, torna la moda dell’oversize. Un trend che prende a piene mani ispirazione dalla fine degli anni ‘90, quando pantaloni, t-shirt e maglie dalle dimensioni maxi andavano per la ragione. E ora questa tendenza arriva anche nell’universo della maglieria.

A proporla è Babaà, un marchio spagnolo molto attento alla scelta delle fibre per i suoi capi, dalla buona distribuzione in tutta Europa. Il maglione No17 Dark Mist, ad esempio, si caratterizza per un’interessante particolarità: non solo è realizzato con lana organica ottenuta da piccoli allevamenti tradizionali del nord della Penisola Iberica, ma il filato non è tinto, così da ridurne il suo impatto ambientale. Una fibra grezza molto piacevole sia alla vista che al tatto, per un taglio davvero singolare del maglione. Oltre all’ampio e avvolgente collo, la fattura oversize lo rende uno dei capi più originali oggi disponibili sul mercato. E probabilmente anche dei più caldi, dato il surplus di filato.Il maglione è disponibile sul sito ufficiale di Babaà a un prezzo di 265 euro.

Un girocollo in lana merino cardata, da Artknit Studio

Il girocollo è quel capo che ci salva in moltissime occasioni autunnali, da quelle casual a quelle più eleganti. Si abbina infatti perfettamente sia con gonne che con pantaloni e può essere sfoggiato sopra una t-shirt o, ancora, a una camicia. Anche in questo caso, per un indumento così indispensabile bisogna prestare attenzione alla sua sostenibilità.

Artknit Studio, ad esempio, propone un girocollo in lana merino cardata, caldo e realizzato da artigiani italiani a partire da filati esteri. In questo caso, la maggiore sostenibilità si declina sul benessere degli animali: la lana cardata arriva infatti da allevamenti etici certificati, dove gli ovini non subiscono maltrattamenti durante le fasi di tosatura. Ancora, la produzione del capo è certificata anche per il trattamento etico dei lavoratori, con manodopera adeguatamente ricompensata. Fatto non meno importante, Artknit fornisce sul suo sito anche la tracciabilità completa del capo, per il massimo della trasparenza verso i consumatori.Il girocollo è in vendita sul sito ufficiale di Artknit Studio a un prezzo di 189 euro.

Dai vecchi jeans nasce un morbido cardigan, grazie a Rifò

Vi ho parlato spesso, qui su Ecocentrica, di Rifò: una realtà tutta italiana davvero innovativa sul fronte della moda più sostenibile. L’azienda si impegna infatti a realizzare capi a partire da filati riciclati, da fibre post-consumo oppure da scarti di produzione aziendale. E anche sulla maglieria, Rifò non delude.

Il cardigan Cara, ad esempio, è stato completamente realizzato in cotone rigenerato, recuperato da vecchi jeans e scarti di produzione industriale. Non si pensi, tuttavia, a un capo spesso e ruvido come ci immaginiamo possa essere il denim: questo cardigan è infatti morbido e, soprattutto, caldo. Completamente privo di bottoni, lo si può indossare in abbinato a una t-shirt a contrasto o, ancora, con camicie e bluse.Il cardigan Cara è venduto da Rifò a un prezzo di 105 euro.

Da Patagonia, il pullover unisex in lana riciclata

Anche di Patagonia vi ho parlato spesso: si tratta, infatti, di uno dei brand che maggiormente ha deciso di investire sulla protezione dell’ambiente. Il tutto con capi di elevata qualità, durevoli e, fatto non meno importante, certificati.Per la stagione in corso, Patagonia propone un pullover unisex completamente riciclato. Il Crewneck Sweater è infatti realizzato con il 70% di lana riciclata, il 26% di nylon riciclato e il 4% da altre fibre, sempre di recupero. Dal taglio e dal decoro classico, con le immancabili trecce a maglia, è l’ideale per proteggersi dal freddo. Anche durante un’escursione nella natura, così come da vocazione sportiva del marchio.Il pullover è in vendita sul sito ufficiale Patagonia a un prezzo di 200 euro.

I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori.Tessa Gelisio

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