Quanto è sicura l’aria che respiriamo negli ambienti chiusi e dentro le nostre case? Troppo spesso siamo portati a pensare che l’inquinamento sia un problema da affrontare solo quando siamo all’esterno, sentendoci protetti appena ci troviamo circondati da quattro mura.
Anche all’interno delle abitazioni, invece, dobbiamo fare i conti con l’inquinamento domestico, causato da numerose sostanze e agenti “invisibili” che possono rivelarsi nocivi per la salute. Imparare a conoscerli e identificare i rischi è molto utile per neutralizzarne gli effetti negativi, mettendo in atto piccole strategie per migliorare la qualità dell’aria.
Diversi studi scientifici e la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), infatti, hanno più volte puntato il dito contro l’eccessivo numero di ore che trascorriamo al chiuso, mettendo in evidenza come l’aria interna possa talvolta raggiungere livelli di inquinamento più elevati rispetto a quella esterna.
Mi sono già soffermata sulle sostanze pericolose che inaliamo inconsapevolmente tra le pareti di casa: oggi voglio descrivere le altre principali fonti di inquinamento domestico, affidandomi in particolare alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute.
Principali fonti di inquinamento domesticoLe fonti di inquinamento indoor che alterano la qualità dell’aria domestica possono essere raggruppate in tre grandi categorie:
agenti chimici: monossido di carbonio e fumo di tabacco, ma anche benzene emesso da vernici, colle, solventi e adesivi, formaldeide contenuta nelle resine usate con funzione isolante e presenti in diversi materiali come truciolato e compensato di legno, tappezzerie, moquette, tendaggi e altri materiali da arredamento. Altri Composti Organici Volatili (COV) diffusi negli edifici residenziali sono il limonene e il toluene, presenti nelle pitture, nelle colle, nelle lacche e in alcuni detersivi. Contengono COV nocivi anche diversi prodotti diluenti, basi di profumi, aromatizzanti, sgrassatori e disinfettanti;agenti biologici: sono numerosi microrganismi come funghi e parassiti, ma anche allergeni come gli acari della polvere e le muffe. A favorire la crescita di alcune specie fungine al chiuso, ad esempio, è la presenza di una elevata umidità unitamente a una ventilazione insufficiente. La muffa, in particolare, si manifesta rapidamente nelle zone più umide e poco illuminate (anche all’interno di umidificatori o sistemi di condizionamento d’aria!), disperdendo le sue spore nell’ambiente circostante;agenti fisici: appartengono a questo gruppo il radon, un gas radioattivo proveniente dal suolo che talvolta raggiunge una concentrazione elevata negli edifici, ma anche i campi elettromagnetici (CEM) prodotti dagli impianti radio-TV e utilizzati per il funzionamento della telefonia mobile. È un inquinante fisico anche il rumore, l’insieme di suoni di intensità elevata che diventa fastidioso e dannoso per l’orecchio umano (in questi casi si parla di inquinamento acustico).I rischi per la saluteL’esposizione a ciascuno degli agenti inquinanti descritti sopra può generare rischi per la salute, tanto che secondo il Ministero della Salute l’inquinamento indoor è responsabile del 2,7% delle malattie a livello globale. Gli effetti possono essere a breve termine o a lungo termine e, in quest’ultimo caso, possono manifestarsi anche a distanza di anni dall’esposizione.
Più precisamente, i rischi possono essere di tipo infettivo, tossico e allergico. Sono le malattie allergiche respiratorie, inoltre, ad avere una incidenza maggiore a livello europeo. La presenza muffe nelle abitazioni, ad esempio, rappresenta una delle cause primarie di disturbi come asma, congiuntivite, dermatite e rinite.
Se il benzene è considerato un agente cancerogeno per l’uomo, la formaldeide è responsabile di irritazione oculare e nasale e disturbi a carico della gola, ma anche di affaticamento ed eritema cutaneo. I COV a elevate concentrazioni negli ambienti interni, invece, possono arrecare danni al sistema nervoso centrale e alla fertilità, mentre l’esposizione al radon nelle abitazioni incrementa il rischio di sviluppare tumori polmonari.
Per quanto riguarda l’esposizione ai campi elettromagnetici, infine, sulla loro capacità di penetrazione nei tessuti biologici e sui possibili danni per la salute il dibattito scientifico è ancora aperto.
Cosa possiamo fare per limitare l’inquinamento indoor?Per limitare l’inquinamento domestico e migliorare la qualità dell’aria dentro casa è fondamentale mettere in atto una attenta ventilazione degli ambienti, arieggiando i locali durante tutte le stagioni dell’anno. Oltre al ricambio frequente dell’aria, tuttavia, è possibile seguire alcuni consigli che possono fare davvero la differenza:
evitare di fumare al chiuso e ridurre l’utilizzo di prodotti contenenti COV in dosi elevate, quindi detersivi e prodotti per la pulizia non eco bio solventi, vernici,(meglio preferire quelle naturali che vi ho consigliato qui su Ecocentrica) e colle;ventilare gli ambienti dopo l’uso di dispositivi come stampanti e fotocopiatrici, ma anche dopo aver introdotto in casa indumenti recentemente trattati in lavanderia;evitare profumatori per l’ambiente o candele profumate se non eco bio (qui potete scoprire le candele e i diffusori che consiglio);areare i locali nei giorni successivi al trasloco o all’ingresso di un arredo nuovo;per evitare la comparsa di muffe è utile assicurarsi che i muri esterni siano ben ventilati e che l’umidità all’interno dell’abitazione sia inferiore al 50%. È anche importante non usare la moquette nelle stanze con alta umidità come bagno, cucina e lavanderia, così come non lasciare i vestiti stesi ad asciugare al chiuso per troppo tempo, in assenza di un’adeguata ventilazione;ricorrere alle piante per purificare l’aria, grazie alla loro capacità di neutralizzare i composti nocivi: svolgono questa funzione, ad esempio, l’aloe in grado di assorbire la formaldeide, il Ficus Benjamin per ripulire da fumo di sigaretta, benzene e formaldeide, ma anche la felce e la dracena.Qualche accortezza quando scegliamo i prodotti per le pulizie di casa e una maggiore conoscenza degli agenti inquinanti, quindi, possono diventare strumenti efficaci per contrastare l’inquinamento indoor e circondarci di aria più pulita anche al chiuso.
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