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Impatto dei cambiamenti climatici: per cosa spenderemo di più?

Tessa Gelisiodi Tessa Gelisio   
Impatto dei cambiamenti climatici: per cosa spenderemo di più?

Se pensate che i cambiamenti climatici non vi riguardino direttamente, vi sbagliate di grosso. Sì, perché le modifiche del clima andranno a toccare il portafoglio di tutti, con incrementi di spesa per tantissime necessità quotidiane, e non solo. Lo rivelano diversi studi condotti in questi anni: l’aumento dei costi delle materie prime, le difficoltà di trasporto e i maggiori rischi di produzione renderanno tutto più caro.

Ma come cresceranno le spese nei prossimi anni, per quali prodotti o servizi dovremo sborsare maggiormente rispetto a quanto non facciamo già oggi?

La spesa alimentare sarà più cara

Al crescere dei cambiamenti climatici, aumenterà anche la nostra spesa alimentare. La modifica del clima influisce direttamente sia sulle capacità di coltivazione a livello mondiale che sugli allevamenti, con i maggiori produttori mondiali che rischiano – nel giro di pochi decenni – di dover affrontare una sempre maggiore desertificazione.In un precedente aggiornamento, qui su Ecocentrica, vi avevo già parlato di caffè e vino, due prodotti che diventeranno dei beni di lusso – addirittura, si ipotizza che possano diventare il “nuovo oro” – per le sempre maggiori difficoltà di coltivazione.Ma non è tutto: secondo una stima dell’European Central Bank, riportata sul New Scientist, i prezzi dei prodotti alimentare di base – dalla verdura alla frutta, passando per pasta, carne e molto altro – potrebbero aumentare fino al 3,2% l’anno, a partire dal 2035. Una prospettiva che, se dovesse realizzarsi, non solo ci costringerà a spendere di più per mangiare, ma escluderà una vasta fetta della popolazione che non potrà più permettersi un regime alimentare nutrizionalmente completo, con tutte le conseguenze di salute che ciò comporta.

Spese sanitarie: in aumento con i cambiamenti climatici

Dopodiché, spenderemo molto di più per la nostra salute. Sempre in un precedente approfondimento, vi ho spiegato quanto i cambiamenti climatici influenzeranno la nostra salute: più problemi respiratori, più allergie, più patologie legate alla nutrizione.A queste, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Aspen Institute hanno aggiunto anche una crescita delle infezioni virali, come la malaria, a causa della diffusione di insetti vettori anche in nazioni dove prima erano assenti, nonché un aumento sensibile dei disturbi psicologici.Nei Paesi in cui la sanità è privata, ciò causerà gravissimi problemi per la popolazione. Ma anche in quelli dove la sanità è pubblica, la spesa aumenterà: il settore pubblico stesso potrebbe non riuscire a compensare la maggiore domanda e sempre più persone si ritroveranno, così, a dover affidarsi al privato. Si stima un aumento anche del 30% a famiglia.

Aumenta la spesa per l’energia

Sempre l’Aspen Institute, inoltre, sottolinea come con i cambiamenti climatici aumenterà la spesa per l’energia. Ad esempio, per l’implementazione e l’utilizzo di sistemi di raffrescamento domestico – condizionatori e affini – dato l’aumento delle temperature medie mondiali, in particolare a partire dal 2040. Ma anche perché produrre energia sarà più costoso: il prezzo dei combustibili fossili potrebbe schizzare alle stelle – in particolare quello del gas, di cui peraltro l’Italia è ancora decisamente dipendente – e vi potrebbero essere problemi anche per le rinnovabili. Le condizioni climatiche sempre più avverse, con l’alternanza di caldo torrido e periodi alluvionali, potrebbero minacciare sia la tenuta che la resa di impianti fotovoltaici che eolici.

È difficile, al momento, quantificare in percentuale di quanto sarà la crescita della spesa in energia, ma le prospettive sembrano tutto fuorché floride.

Con i cambiamenti climatici, le assicurazioni costeranno di più

Maggiori rischi dovuti ai cambiamenti climatici, più alte le richieste delle compagnie di assicurazioni. Sempre dalle previsioni dell’Aspen Institute, i cittadini a livello mondiale si troveranno a pagare di più per le polizze e, contemporaneamente, a ricevere premi più bassi. In particolare:

  • l’assicurazione auto potrebbe crescere sensibilmente, poiché la probabilità di eventi climatici avversi improvvisi andrà ad accrescere la stessa probabilità di abbattersi in incidenti;
  • le polizze vita potrebbero schizzare alle stelle, poiché le condizioni di salute della popolazione in generale saranno peggiori e, quindi, anche il rischio per le stesse compagnie assicurative;
  • la polizza sulla casa potrebbe diventare carissima, se non scomparire del tutto, poiché la probabilità di imbattersi in eventi climatici distruttivi nella propria zona di residenza sarà sensibilmente maggiore.

Con infrastrutture più care, anche servizi più cari

Con lo spettro di grandi eventi disastrosi sempre in agguato, giocoforza cresceranno le spese di implementazione e manutenzione delle infrastrutture. Dalle linee elettriche a quelle telefoniche, passando per ponti auto, manutenzione delle strade, del verde, gestione dei rifiuti e via dicendo. Le conseguenze possono essere le più disparate, ad esempio:

  • tariffe più alte per piani telefonici o di connettività Internet, sia fissi che mobili;
  • abbonamenti più gravosi per qualsiasi servizio internet, dai software di lavoro allo streaming, passando per il gaming e molto altro;
  • tasse più elevate per la gestione dei rifiuti e del bene pubblico;
  • tariffe maggiori per il trasporto pubblico e privato.

Con i cambiamenti climatici, beni di consumo più cari

Infine, come appare abbastanza scontato, salirà il prezzo di qualsiasi bene di consumo. La minore difficoltà di materie prime, le difficoltà di trasporto, i rischi maggiori di produzione – in particolare, di eventi climatici gravi che potrebbero abbattersi più frequentemente sulle aziende – potrebbero influenzare la spesa per:

  • vestiti e calzature: +36% entro il 2030 in alcune regioni del mondo, secondo Carbon Brief;
  • detergenti e prodotti per la tenuta della casa: +40%, da uno studio Unilever;
  • prodotti per l’igiene personale: +25%, stando alle stime di State of The Planet;
  • prodotti per animali domestici: +30%, secondo J.P. Morgan;
  • svago e vacanze: dal 30 al 45%, sempre secondo State of The Planet.

Considerando come i cambiamenti climatici rischiano di influenzare anche la disponibilità di lavoro e di abbattere gli stipendi medi, è arrivato il momento di agire: l’immobilità attuale nell’affrontare la questione climatica, soprattutto a livello politico, avrà delle conseguenze inimmaginabili sul nostro benessere.

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Tessa Gelisiodi Tessa Gelisio   
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