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Acqua della pasta come sgrassante per pulire: come usarla

Tessa Gelisiodi Tessa Gelisio   
Acqua della pasta come sgrassante per pulire: come usarla

Avreste mai detto che l’acqua della pasta è un efficace sgrassante, utilissimo per delle pulizie domestiche veloci e, soprattutto, ecologiche? Proprio così: grazie agli amidi e ai sali minerali che contiene, l’acqua di cottura non andrebbe mai versata nello scarico, bensì conservata per tante piccole faccende quotidiane domestiche. Ma come utilizzarla?

Certo, non sarà adatta per tutte le necessità di pulizia – soprattutto sullo sporco particolarmente ostico – eppure l’acqua della pasta è spesso più efficace di tanti detersivi chimici commerciali, pericolosi non solo per l’ambiente ma anche per la nostra salute. E, allora, perché non provare?

Perché l’acqua della pasta sgrassa?

Innanzitutto, è utile rispondere a una curiosità che sarà sorta ai più: perché l’acqua della pasta sgrassa e, quindi, può essere utilizzata come un valido alleato delle pulizie domestiche?

La risposta è molto semplice. Durante la cottura, l’alimento rilascia l’amido: un composto organico a base di zuccheri. A contatto con le superfici unte, questa sostanza agisce come un vero e proprio tensioattivo naturale. In altre parole, aiuta a sciogliere la porzione lipidica dello sporco, facilitandone il distacco dalle superfici. Inoltre, grazie ai sali minerali normalmente presenti in questa soluzione, le macchie d’unto vengono facilmente assorbite, per risultati davvero eccellenti.

L’efficacia è ancora più elevata se si utilizza l’acqua della pasta ancora calda, poiché il calore facilita sempre il distacco dello sporco incrostato dalle superfici, il tutto senza dover impiegare detergenti e altre soluzioni di origine chimica, ben poco sostenibili e spesso anche pericolose per la salute.

Come utilizzare l’acqua della pasta per pulire

Ma, nella pratica, come utilizzare l’acqua della pasta per pulire? Le applicazioni sono le più disparate, soprattutto su quei materiali solidi e resistenti, come ad esempio l’acciaio oppure la ceramica.

Lavare piatti e stoviglie

Il primo e più comune impiego dell’acqua della pasta per pulire è, come facile intuire, riciclarla per lavare i piatti e le stoviglie. Basta semplicemente tappare il lavello prima di scolare l’alimento e, subito dopo, immergervi piatti, bicchieri e posate.Il calore della soluzione, unito alla grande quantità di amido, favorirà il distacco dei resti grassi dei cibi dalle stoviglie, tanto che potrebbe anche bastare una semplice passata con la spugna e un rapido risciacquo. Se i piatti sono particolarmente sporchi, tuttavia, si può aggiungere del sapone per piatti ecobio.

Lavare pentole e padelle incrostate

 chi non è mai capitato di trovare il fondo di pentole e padelle incrostato di unto e, purtroppo, di non riuscire a rimuovere tutti i residui anche dopo diversi tentativi. Anche in questo caso, l’acqua della pasta può rappresentare un ottimo alleato. Basta infatti:

  • riempire pentole e padelle con l’acqua il più possibile calda;
  • lasciare in ammollo per qualche minuto, meglio ancora se si può dedicare una mezz’ora all’intera operazione.

L’azione combinata di amido, sali minerali e calori ammorbidiranno il grasso incrostato, basterà poi una semplice passata con una spugna inumidita – ed, eventualmente, sempre un po’ di sapone per piatti ecobio, per far tornare pentole e padelle lucide e splendenti.

Pulire il piano di lavoro della cucina

Non è di certo un segreto: dopo tanti esperimenti ai fornelli, il piano di lavoro della cucina si trasforma in un vero campo di battaglia. E capita di sporcarlo con residui grassi, come ad esempio salse e condimenti. Ma come pulirlo, senza troppo stress?Anche in questo caso, possiamo riutilizzare l’acqua della pasta e le peculiarità del suo amido. Basta infatti:

  • inumidire con quest’acqua una pezza per pulizie;
  • passarla sul piano di lavoro, insistendo sulle porzioni dove è presente lo sporco più incrostrato.

È però utile verificare la resistenza dei materiali prima di passare all’opera. In genere, non vi sono particolari problemi sull’acciaio e la ceramica, mentre è indispensabile condurre tutte le prove del caso sul marmo o altre superfici delicate. Ovviamente, dopo va risciacquato.

Pulire la rubinetteria con l’acqua della pasta

La preziosa acqua della pasta può risultare anche utile per pulire la rubinetteria del bagno o, ancora, gli stessi sanitari. Può infatti rimuovere con facilità i segni quotidiani dell’utilizzo, come l’impronta delle mani o, ancora, le macchie lasciate dalle gocce d’acqua. Anche in questo caso, sarà necessario il risciacquo.Se è presente del calcare, però, questa soluzione potrebbe non essere sufficiente: bisogna fare affidamento, allora, al sempre valido acido citrico.

L’acqua della pasta per pulire i pavimenti

Infine, in alcuni casi l’acqua della pasta può tornare utile anche per pulire i pavimenti, anche se non è adatta per tutte le superfici. La si può impiegare, ad esempio, per:

  • ceramica;
  • gres;
  • gres porcellanato.

Non è invece indicata per il legno – come il parquet – nonché il marmo e altre superfici delicate. Attenzione, però, perché anche questo rimedio richiede un bel risciacquo: questo per evitare che il pavimento stesso diventi appiccicoso. 

In definitiva, anziché buttare l’acqua di cottura della pasta, riutilizziamola per pulire le superfici: l’ambiente ci ringrazierà!

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