La vita di tutti i giorni è ricca di aspetti che possono fare la differenza dal punto di vista dell’impatto ambientale. In ogni momento siamo chiamati a scegliere tra soluzioni più sostenibili e altre meno e l’abbigliamento non fa eccezione. Ormai lo sappiamo, il mondo della moda è legato inevitabilmente all’utilizzo di materie prime e risorse. E anche in questo caso mi sono posta una semplice domanda: come posso rendere più green il mio comportamento? Possiamo chiederci anche: meglio acquistare vestiti nuovi o abiti usati?
Per quanto riguarda l’acquisto di vestiti spesso si sceglie il nuovo, senza considerare tutti quegli aspetti di cui vi ho appena parlato. Una pratica derivata dalle abitudini consumistiche portate avanti negli ultimi decenni. Noi ecocentrici vogliamo andare oltre questi limiti e i mezzi a disposizione ci sono.
Abiti usati e ricicloQuali? Ad esempio il riciclo di alcuni nostri abiti usati può rappresentare una soluzione interessante, che ci consentirà anche di non buttare quel vestito a cui eravamo tanto affezionati. Chi ha un po’ di dimestichezza con il cucito potrà ottenere un nuovo look trasformando pantaloni, gonne e tanto altro. Se poi non fosse possibile ottenere capi d’abbigliamento utilizzabili i vecchi vestiti potrebbero sempre diventare borse o altri accessori dal sapore un po’ vintage.
Abiti usati, una soluzione greenBenefici degli abiti usati finiti? Neanche per sogno, considerato che in mano abbiamo ancora alcune carte da giocare. In famiglia può capitare, soprattutto con i bambini, di utilizzare dei vestiti indossati in passato da fratelli e sorelle più grandi. Una pratica più che valida, che permette di non sprecare delle risorse ancora utilizzabili e di risparmiare un po’ sia a livello economico che ambientale. Quale pratica più green di quella del riutilizzo di prodotti già esistenti?
Soprattutto perché negli ultimi mesi stanno prendendo sempre più piede app e siti Internet che aiutano a trovare abiti usati ancora in ottime condizioni. Non solo, si rivelano utili anche per vendere i vestiti che non mettiamo più, contribuendo a nostra volta ad alimentare questo circolo virtuoso.
Le app e i siti miglioriRispetto agli anni scorsi è decisamente aumentata l’offerta di siti e app dedicate allo scambio di oggetti vari, inclusi i vestiti. In certi casi si tratta di piattaforme online specifiche, che favoriscono una buona interazione tra gli utenti.
Un esempio che viene alla mente è l’app Vinted, sempre più popolare anche grazie all’importante copertura pubblicitaria televisiva e online. A suo vantaggio anche un servizio piuttosto facile da utilizzare, sia per chi acquista che per chi vende. In più non richiede alcuna commissione al venditore, e permette sia di richiedere uno “sconto” sul prezzo fissato che di proporre un baratto.
Tra i primi a lanciare il servizio di vendita dell’usato ricordiamo eBay, che tuttavia si rivela un po’ più macchinoso per chi vuole cedere i propri vestiti usati. Rispetto ad altre app più legate all’usato, su eBay occorre selezionare alcuni parametri, ad esempio Condizione “Usato”: in caso contrario compariranno anche annunci di prodotti nuovi e quindi più lontani dai nostri propositi green.
Cercando in giro mi sono imbattuta anche in un’altra app, Depop. La piattaforma britannica funziona in maniera molto simile a un social network, dove chi offre prodotti usati assume maggiore o minore rilevanza in funzione del seguito acquisito. Rispetto agli esempi sopracitati è necessario un conto PayPal per ricevere i pagamenti, mentre chi acquista potrebbe anche disporre soltanto di una prepagata.
Altro esempio di app per l’acquisto di abiti usati (o altro ancora) è Shpock, totalmente gratuito e che permette di individuare anche soltanto gli annunci in una determinata zona. Utile in caso si voglia incontrare direttamente il venditore per la consegna.
Abiti usati firmati e grandi marcheParticolare è invece Lampoo, un sito italiano che tratta unicamente vestiti firmati e di marche note. Gli abiti usati vengono venduti direttamente dalla piattaforma, a cui il venditore dovrà inviarli preventivamente per una valutazione. Valutazione che servirà sia a fissare il prezzo di vendita che a confermarne le buone condizioni: se accettato dal venditore si procederà con la pubblicazione dell’annuncio sulla piattaforma, altrimenti verrà restituito al mittente. Per chi acquista ciò comporta una maggiore sicurezza in merito allo stato dei capi.
Mercatini dell’usatoAcquistare online è molto comodo, soprattutto avendo poco tempo da dedicare allo shopping sul territorio. Detto questo però tale soluzione non ci impedisce di farci un giro e cercare con mano il nostro acquisto. Magari in uno dei mercatini locali o in negozi specializzati nella rivendita dell’usato.
Merita senza dubbio attenzione l’esempio di HUMANA Vintage (o HUMANA Second Hand), i cui negozi vendono gli abiti raccolti attraverso i contenitori stradali gialli e ancora in buone condizioni. Il ricavato servirà a finanziare progetti umanitari a vantaggio dei Paesi del Terzo Mondo. I punti vendita sono presenti a Roma, Milano e Torino.
Presente sia online che con negozi sul territorio è Mercatino, utilizzabile per la compravendita di abiti usati o altro tipo di oggettistica. I punti vendita fisici sono presenti nelle diverse Regioni italiane.
Guardare agli abiti usati è un buon modo di ridurre il nostro impatto sull’ambiente, dando nuova vita a capi d’abbigliamento ancora buoni. Magari risparmiando anche qualcosa, il che non guasta mai.
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