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La vita come sfida. Jane Fonda, 81 anni e una certezza: "Ogni venerdì finirò in carcere"

di Cinzia Marongiu   

Ci sono poche certezze nelle nostre vite in perenne disequilibrio. Una di queste è che ogni venerdì vedremo il viso sorridente e beffardo di Jane Fonda affacciarsi dietro alle manette che le stringono i polsi, mentre gli agenti di polizia accompagnano l’attrice pluri-Premio Oscar al fresco. Ormai la solfa va avanti da un mese e Jane, battagliera come non mai, ha annunciato che proseguirà così almeno fino a gennaio. E che a tal proposito si è perfino trasferita a Washington.

Cappotto rosso, basco nero e un proposito ben chiaro: “Perché essere una celebrità se non puoi sfruttarlo per qualcosa di veramente importante?”. Così a 81 anni suonati e tra i commenti sempre più divertiti ma anche e soprattutto ammirati di tantissimi giovani che la seguono sui social, Jane si è trasformata in una influencer. Anzi, in una influencer green. Già perché le azioni dimostrative e i sit in di disobbedienza civile che mette in atto sono a difesa della Terra: “Protesterò in Campidoglio ogni venerdì, pioggia o sole che sia, ispirata e incoraggiata dall’incredibile movimento creato dai nostri giovani. Stanno distruggendo il nostro pianeta a scopo di lucro. Non possiamo continuare a sostenere questo", aveva annunciato qualche settimana fa. E va avanti per la sua strada.

L’ultimo arresto, il quarto in un mese, lo scorso 1 novembre davanti a Capitol Hill, sede del Congresso Usa: “C'è una crisi collettiva, che richiede un'azione collettiva. Così ho deciso di usare la mia fama per tentare di suscitare il senso dell'urgenza e mi sono trasferita a Washington per quattro mesi. Verrò arrestata ogni venerdì'", il proposito annunciato.

Da sex symbol ad attivista, quante trasformazioni

   L’attrice che ha battezzato queste proteste “Fire Drill Fridays” (ovvero, i venerdì degli allarmi anti incendio, ndr) non è nuova alla militanza politica. Già negli anni Settanta, quando era stata ribattezzata “Hanoi Jane”, era stata in prima fila nelle proteste feroci contro la guerra del Vietnam. Un attivismo politico continuato negli anni, anche se in forma meno scarmigliata. E alternato all’attività cinematografica che la lanciò negli anni Sessanta come sex symbol (come dimenticare Barbarella?)e a quella imprenditoriale poi: le sue videocassette di ginnastica aerobica andavano a ruba negli Anni Ottanta.

In mezzo tre matrimoni, a cominciare da quello con Roger Vadim fino alle nozze con il multimiliardario Ted Turner. E ora? Barbarella non ha nessuna voglia di invecchiare e facendo sua la battaglia green inaugurata da Greta Thunberg dimostra che l’importante è essere giovani dentro.

 

di Cinzia Marongiu   
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