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Termovalizzatore e differenziata per Roma pulita, Gualtieri: "Riduzione dell'8% dei rifiuti nel 2030"

Il primo cittadino, e commissario straordinario di governo, ha illustrato cifre, numeri e obbiettivi. Un piano definitivo sarà approvato il 15 ottobre.

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Rifiuti a Roma (Ansa)
Rifiuti a Roma (Ansa)

Rifiuti che rimangono in strada, cassonetti pieni, strade sporche: nella Capitale l'immondizia è ormai un'emergenza cronicizzata ma la crisi potrebbe arrivare ad avere una fine, anche se il punto di "eccellenza" non sarà proprio a portata di mano. Un termovalorizzatore e altri quattro impianti con l'ambizione di arrivare a "discarica zero": questo il piano di Roberto Gualtieri per Roma pulita.

La road map

Il primo cittadino, e commissario straordinario di governo, ha illustrato cifre, numeri e obbiettivi per ridare alla città la dignità che merita, attualmente inefficiente anche sul fronte differenziata "al 45,2%, un dato nettamente inferiore rispetto alla media nazionale del 61,3%". Intanto una road map con un cronoprogramma preciso. "Nella veste di commissario straordinario emetterò una ordinanza che prenderà il Piano rifiuti come base, e con questa, entro e non oltre il 12 agosto, avvierò la valutazione ambientale strategica", ha detto Gualtieri.

Il piano definitivo sarà quindi approvato con l'ordinanza del commissario straordinario il 15 ottobre. Contestualmente saranno pubblicate "le procedure di gara, per le manifestazioni di interesse di chi si vorrà candidare a realizzare gli impianti".

Gli impianti

Per quanto riguarda la parte impiantistica, il piano rifiuti di Roma "si basa su cinque strutture principali: due impianti di biodigestione per l'organico da 100 mila tonnellate annue ciascuno; due impianti di selezione delle frazioni secche, carta e plastica, da 100 mila tonnellate ciascuno". E ovviamente un termovalorizzatore, da 600 mila tonnellate l'anno dove andrà il rifiuto "indifferenziato che non richiederà un passaggio negli impianti di pre-trattamento". L'inceneritore userà le tecnologie più avanzate per la riduzione e controllo delle emissioni ma anche per il riciclo delle ceneri. Per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma, un progetto da circa 700 milioni, ai quali si aggiungeranno 150 milioni per la tecnologia di trattamento e il riciclo degli scarti. Tutto ciò con l'auspicio da parte dell'amministrazione capitolina che siano le aziende "pubbliche e controllate da Roma Capitale" ad essere protagoniste "del processo di realizzazione del termovalorizzatore". L'inceneritore in ogni caso "non sarà sovvenzionato da Roma Capitale ma lo pagherà chi si candiderà a costruire l'opera". In merito al terreno ancora nessun annuncio.

La riduzione dei rifiuti

Per l'area "stiamo completando le procedure di selezione e individuazione'', ha detto Gualtieri ribadendo che l'avvio dell'operatività è prevista entro il 2025 e una piena "operatività nel 2026". Roma vedrà quindi una riduzione dei rifiuti dell'8,3 % "intorno al 2030". Contestualmente l'obiettivo è quindi "portare la raccolta differenziata di Roma al 65 % nel 2030 e al 70 % nel 2035". Attualmente il 91% dei rifiuti prodotti a Roma vengono trattati da impianti non pubblici e non nella Capitale. Per Gualtieri non ci sono più né se né ma. Roma è rimasta troppo tempo senza impianti: "Oggi presentiamo la Capitale del domani" ha ribadito l'assessora all'ambiente Sabrina Alfonsi, concetto sottolineato anche dal sindaco: "Lo ripeto, esistono due alternative oggi: la discarica o la termovalorizzazione energetica".

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