Il Superbonus 110% è troppo complicato, 3 milioni di italiani ci hanno rinunciato. Le imprese chiedono la proroga
Non solo gli imprenditori, più di 9 milioni di nuclei familiari in Italia sono interessati dal provvedimento: quasi 1 individuo su 2 (48,6%), pari a più di 21 milioni di italiani, vorrebbe utilizzare l’agevolazione
Problemi sul superbonus 110%: senza una proroga sono a rischio miliardi di euro di lavori e di incentivi. Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Un toccasana per le imprese che a causa della pandemia sono con l’acqua alla gola, ma l’incentivo non è assolutamente facile da ottenere.
I superbonus
Le nuove misure erano state aggiunte alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (Ecobonus). Tra le novità introdotte, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. Dal 15 ottobre 2020 basta una comunicazione per esercitare l’opzione.
Le imprese
Il Superbonus è importante per tutti. Gli imprenditori ne hanno chiesto infatti la proroga di tutti i bonus per l'edilizia in scadenza. L'appello unitario a governo e Parlamento per una proroga degli incentivi in scadenza è arrivata dall’intera filiera delle costruzioni (Ance, Agci Produzione e Lavoro, Anaepa Confartigianato, Claai edilizia, Cna costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Fiae Casartigiani, Legacoop produzione e servizi), che sta chiedendo con forza di dare seguito all’annunciata volontà di prorogare tutti i bonus in scadenza a fine anno: bonus casa al 50%, ecobonus per singole unità immobiliari, bonus facciate, bonus mobili, bonus verde. Allo stesso modo, confida nella proroga del superbonus 110%, sia per gli interventi di efficientemento energetico che per quelli antisismici, compreso il Sismabonus acquisti, cioè l’acquisto di fabbricati demoliti e ricostruiti dal costruttore.
Le difficoltà per ottenerlo
Non solo gli imprenditori, più di 9 milioni di nuclei familiari in Italia sono interessati dal provvedimento: quasi 1 individuo su 2 (48,6%), pari a più di 21 milioni di italiani, vorrebbe utilizzare l’agevolazione. C’è però un risvolto: molti italiani che pensavano di usufruirne hanno poi scelto di non farlo a causa della quantità di documenti necessaria; secondo i dati, sono più di 3 milioni di italiani. Ad aver desistito per questo motivo sono principalmente i residenti del Nord Est.
Sono incentivi che hanno consentito la tenuta delle attività dell’industria delle costruzioni e di tutto il suo indotto negli anni più bui della crisi, in atto oramai da più di un decennio e che, anche in questo momento di emergenza sanitaria ed economica, possono trainare la ripresa economica del Paese. “Tutto questo però richiede una strategia temporale più ampia, che vada oltre ai continui rinnovi annuali dei bonus e che sia coerente con la tempistica reale degli interventi edilizi: dal concept al closing dell’operazione passano spesso più di 12 mesi”, hanno spiegato le associazioni. L’intera filiera ha rinnovato, quindi, l’appello a tutte le istituzioni coinvolte affinché, nel prossimo ddl di Bilancio, sia ufficializzata la proroga dei bonus con un arco di riferimento pluriennale e che a questa si aggiunga successivamente, nell’ambito del Recovery fund, anche l’annunciata estensione triennale del superbonus 110% in tutte le sue articolazioni.
Gli ingegneri
Interessanti – in questo senso - le conclusioni degli ingegneri dell'Ordine di Pesaro che dopo l'introduzione dell'incentivo fiscale hanno creato un'apposita Commissione, definita proprio "110%". “I problemi pratici”, ha spiegato il Presidente della Commissione, l’ing. Romeo Morbidelli, “sono sicuramente i tempi per l'accesso agli atti nei comuni, le incongruenze/errori nella modulistica allegata ai decreti, le discordanze interpretative tra MEF, ENEA ed Agenzia delle Entrate, il pagamento delle nostre parcelle, condizionato all'avvenuta realizzazione di almeno il 30% di ciascun intervento complessivo, che non tiene minimamente conto che, invece, il 60% del nostro lavoro si conclude alla presentazione del progetto. Ma in generale il problema principale è l'incertezza. La prassi del rimandare a singoli chiarimenti da parte di Enea o AdE, poteva anche essere accettata quando le agevolazioni avevano una percentuale del 50/65%, in cui il cliente avrebbe avuto comunque la capacità di far fronte ad un mancato indennizzo, ma con le attuali percentuali e con la presenza di interventi trainati, un'interpretazione sbagliata rischia di far pagare un conto salatissimo al cittadino/beneficiario nonché a noi professionisti".
Il governo
Il governo ha già battuto un colpo: "È intento del governo portare il super ecobonus 110% il più avanti possibile perché non solo è motore di una nuova economia ma perché dà delle risposte a un patrimonio edilizio vecchio che va rigenerato dal punto di vista energetico", ha comunicato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa intervenendo in video collegamento alla giornata di apertura degli Stati Generali della Green Economy a Ecomondo.