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Gli scarti delle cozze diventano risorsa preziosa, così si trasformano in oggetti di design e materiali per la bioedilizia

In Sardegna, la collaborazione tra la fondazione Medsea e l’azienda Nieddittas, società che commercializza per l’appunto cozze, hanno trovato

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Foto Shutterstock
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I gusci delle cozze sono preziosi, e non vanno considerati uno scarto. Da questi, infatti, è possibile ottenere fertilizzanti, ma anche integratori alimentari e materiali per la bioedilizia. In un’epoca dove l’attenzione alle problematiche ambientali è altissima, il progetto promosso dalla fondazione no profit Medsea, impegnata nella tutela e la conservazione degli ecosistemi marini e costieri, e l’azienda Nieddittas, importante realtà specializzata nella commercializzazione di cozze e altre prodotti ittici, rappresenta un passo importante verso la sostenibilità del settore.

Cosa prevede l'accordo

L’accordo prevede il riutilizzo dei gusci dei mitili per la costruzione di isolotti artificiali presso lo stagno di Corru Mannu, al fine di sostenere l’insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli. Ma la fondazione con l’azienda ittica ha avviato anche un progetto di economia circolare, tramite il quale si vogliono ideare e progettare soluzioni di ecodesign attraverso il recupero e riutilizzo di materiali di scarto della mitilicoltura e di rifiuti potenzialmente impattanti per gli ecosistemi marino-costieri, come ad esempio la retina utilizzata per l’allevamento delle cozze, reti da pesca e cordami. Nella maggior parte delle città italiane i gusci delle cozze vengono gestiti come uno scarto organico. I gusci si dissolvono facilmente negli impianti di compostaggio, riuscendo a dare nutrienti al compost che viene creato con il resto dei rifiuti organici e dunque biodegradabili.

Da scarto a risorsa

I gusci, infatti, sono composti per il 95 per cento di carbonato di calcio, utilizzato come fertilizzante in agricoltura. Gli scarti delle cozze, opportunamente lavorati, potrebbero essere impiegati anche nell’allevamento di animali, in particolare volatili, come integratori alimentari di calcio. Il carbonato di calcio è un ingrediente comune nelle miscele di cementi e collanti. Dunque, dopo un processo di desalinizzazione ed essiccatura, gli scarti delle cozze possono essere utilizzati per la produzione di materiali per la bioedilizia. Il carbonato di calcio viene utilizzato anche nel processo per il trattamento delle acque reflue. Oggi il materiale usato per questi scopi è ricavato in gran parte dalle cave. Si tratta di un’attività sempre meno ecosostenibile; ecco perché sostituirlo con quello ricavato dai gusci dei molluschi potrebbe risultare ecologicamente molto utile.

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