Due parchi eolici offshore galleggianti al largo del Golfo di Cagliari
Si chiameranno “Nora Energia 1”, a sud ovest, e “Nora Energia 2”, a sud est. I due impianti avranno una capacità totale installata pari a circa 1,4 GW. Nora Ventu avvia un percorso di coinvolgimento dei territori interessati
Nora Ventu, la società per lo sviluppo di parchi eolici marini galleggianti al largo delle coste sarde, nata dalla partnership tra Falck Renewables e BlueFloat Energy, ha annunciato l’avvio di un percorso di incontri con il territorio per condividere le proposte progettuali per due impianti al largo del Golfo di Cagliari: Nora Energia 1, a sud ovest, e Nora Energia 2, a sud est, per circa 1,4 GW di capacità totale installata. I due parchi eolici offshore verranno realizzati al di fuori delle acque territoriali, a grande distanza dalla costa sarda e i progettisti assicurano che «saranno pressoché impercettibili all’occhio umano dalla costa, come evidenziato nelle simulazioni di impatto visivo allegate alla documentazione che sarà depositata nelle prossime settimane».
Cosa prevede la proposta progettuale di Nora Energia 1
Il primo progetto prevede 53 aerogeneratori, per una capacità installata totale di 795 MW, posizionati nello specchio di mare del Canale di Sardegna a sud ovest del Golfo di Cagliari, a distanze comprese tra 22 km (distanza minima dalla costa) e 34 km; una produzione annuale attesa di 2,6 TWh, equivalente al consumo di oltre 700.000 utenze domestiche, e l’emissione evitata in atmosfera di circa 1,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
La proposta progettuale di Nora Energia 2
Il secondo progetto prevede 40 aerogeneratori, per una capacità installata totale di 600 MW, nello specchio di mare all’interno del Canale di Sardegna a sud est del Golfo di Cagliari, circa 30 km a sud di Capo Carbonara; una produzione annuale attesa di 1,9 TWh, equivalente al consumo di oltre 500.000 utenze domestiche, e l’emissione evitata in atmosfera di oltre 1 milione di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Nora Ventu ha già iniziato a incontrare una serie di interlocutori sul territorio «per instaurare un rapporto di ascolto e dialogo sui due parchi eolici marini galleggianti, facendo comprendere le specificità e le caratteristiche distintive dei progetti, insieme alle ricadute positive per il territorio. Il coinvolgimento delle realtà locali inizia prima dell’avvio del procedimento autorizzativo, che avrà come primo passo una procedura di consultazione preliminare (scoping), finalizzata a indirizzare al meglio i contenuti dello studio di impatto ambientale».
Alla base delle proposte progettuali c’è la tecnologia eolica offshore galleggiante, che consente il posizionamento delle turbine eoliche in mare aperto e profondo, senza realizzare fondazioni fisse. Falck Renewables spiega che «questo minimizza gli impatti sull’ambiente marino e terrestre durante tutte le fasi del progetto e permette di intercettare la risorsa eolica dove è più abbondante, aumentando l’efficienza degli impianti e contribuendo al fabbisogno energetico della Sardegna».
A fine dicembre 2021, sono state depositate le richieste di concessione demaniale marittima al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e alla Direzione marittima di Cagliari.
Nora Ventu assicura che «oltre alla generazione di energia pulita, i progetti di Nora Energia 1 e Nora Energia 2 prevedono un approccio di collaborazione e di condivisione di valore con le comunità locali:
- posti di lavoro stabili nel medio-lungo termine: durante le fasi di fabbricazione, assemblaggio e costruzione dei due parchi si stima la creazione di 4.000 impieghi diretti;
- dopo l’entrata in esercizio dei parchi, oltre 300 occupati stabili per la manutenzione dei due impianti, di cui circa l’80% da risorse locali;
- approvvigionamento locale: le forniture di beni e servizi coinvolgeranno in via prioritaria le aziende del territorio, con valorizzazione della manodopera sarda attraverso percorsi di alta formazione tecnica; coinvolgimento delle comunità locali, attraverso un percorso di dialogo per la creazione di valore condiviso; ricadute positive per le imprese e le attività del settore terziario locali;
- sviluppo dei porti: i progetti faranno perno sui principali porti industriali, come quello di Cagliari, per l’assemblaggio, la gestione e la manutenzione dei parchi. Questo permetterà di potenziare le infrastrutture e differenziare i servizi offerti;
- innovazione, ricerca e sviluppo: mediante percorsi di collaborazione con le Università della Sardegna, i Centri di ricerca e i Parchi tecnologici regionali».