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Greenwashing addio? Le nuove regole ESG mettono alla prova le aziende

Gli Esg sono il rating delle aziende assegnati in base alla sostenibilità e agli impatti sociali. Ora arrivano norme europee uguali per tutti

di Tiscali Ambiente   
Shutterstock

Cosa significa, nel concreto, sostenibilità ambientale di un'azienda? Quando si può veramente definire virtuosa un'impresa? Oppure quando, invece, è solo comunicazione, spot, pubblicità?

Dopo l'approvazione del Consiglio europeo, è pronto ad entrare in vigore il nuovo regolamento sugli ESG, le attività di rating ambientale, sociale e di governance ESG sta per environmental, social, governance).

I rating ESG forniscono un parere sul profilo di sostenibilità di un'azienda, valutandone l'impatto sulla società e sull'ambiente attraverso dei criteri legati all'ambiente, agli impatti sociali e alla governance. Nel tempo, i rating ESG hanno acquisito un ruolo sempre più rilevante nel funzionamento dei mercati di capitali e nella fiducia degli investitori negli investimenti sostenibili.

Le nuove norme mirano a rendere nei Paesi dell'Unione europea le attività di rating più coerenti, trasparenti e comparabili, nell'intento di rafforzare la fiducia degli investitori nei prodotti finanziari sostenibili.  Il nuovo regolamento punta a rafforzare l'affidabilità e la comparabilità dei rating ESG a livello europeo, migliorando la trasparenza e l'integrità dei fornitori di rating ESG e prevenendo potenziali conflitti di interessi. Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e si applicherà 18 mesi dopo l'entrata in vigore. I Paesi Ue e le istituzioni europee avranno quindi il tempo necessario per colmare le attuali lacune del sistema, che in alcuni casi hanno fatto emergere episodi di greenwashing e hanno relegato la finanza sostenibile in un angolo.

Norme europee comuni per rating trasparenti e chiari

Il percorso del regolamento sugli ESG inizia il 13 giugno 2023, quando la Commissione europea presenta una proposta di regolamento sulle attività di rating ESG. Ora, circa un anno e mezzo dopo, è stato prodotto un testo di 141 pagine che mira a garantire uniformità, trasparenza e coordinamento. "Gli Stati membri - si legge nel regolamento - non regolamentano le attività dei fornitori di rating ESG, né le condizioni per la fornitura di rating ESG, e non esercitano la vigilanza su di esse. Date le divergenze esistenti, la mancanza di trasparenza e l'assenza di norme comuni, è probabile che gli Stati membri adotteranno misure e approcci divergenti, che impediranno l'allineamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile e a quelli del Green Deal europeo"

di Tiscali Ambiente   
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