Tiscali.it
SEGUICI

Navi ed emissioni: una buona notizia per il Mediterraneo, ma con dei limiti

Nuove norme impongono alle navi di ridurre drasticamente le emissioni di inquinanti atmosferici. Il contenuto di zolfo del carburante utilizzato dalle navi non potrà superare lo 0,10%

Stefania Divertitodi Stefania Divertito   
Shutterstock

Dal primo maggio è entrata in vigore l'Area Mediterranea di Controllo delle Emissioni di Zolfo (SECA - Sulphur Emission Control Area) delle navi. Una buona notizia - e molto attesa - per tutta l'area del Mediterraneo. In sostanza le nuove norme impongono alle navi di ridurre drasticamente, in tutto il Mediterraneo le emissioni di inquinanti atmosferici. Il contenuto di zolfo del carburante utilizzato dalle navi non potrà superare lo 0,10%. Si tratta di una riduzione pari a cinque volte rispetto alla precedente normativa. Le nuove norme, adottate dall'Organizzazione Marittima Internazionale nel dicembre 2022, comporteranno una enorme diminuzione delle emissioni di inquinanti atmosferici dalle navi che minacciano la salute di circa 250 milioni di persone che vivono nella regione del Mediterraneo e, dunque, una maggiore protezione delle persone e dell'ambiente.

Si potranno così prevenire 1100 morti premature

La diminuzione della concentrazione di inquinanti atmosferici porterà benefici anche agli ecosistemi acquatici e terrestri del bacino del Mediterraneo, in particolare prevenendo l'acidificazione. Si stima che l'applicazione delle nuove norme comporterà la prevenzione di 1.100 morti premature e 2.300 casi di asma infantile ogni anno. «La SECA è un enorme passo avanti che richiede impegno nella corretta ed efficace implementazione. È dal 2016 - spiega Anna Gerometta, presidente dell'associazione Cittadini per l'aria - che con i comitati e le associazioni della rete Facciamo respirare il Mediterraneo, chiediamo ai Ministri susseguitisi nel tempo che si incrementi l'organico delle capitanerie consentendo l'intensificazione dei controlli, che si adotti il sistema di monitoraggio dei fumi navali con i droni, la cui validità è da anni riconosciuta dalla Commissione Europea, che si monitorino le prestazioni ambientali delle navi. Eppure nulla. Ogni richiesta è rimasta senza riscontro».

I limiti di un accordo faticoso

A differenza delle ECA (Emission Control Area) in vigore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico e di quella di recente adottata nell'Atlantico, l'ECA del Mediterraneo non include la riduzione degli ossidi di azoto (NOx). In base alle norme attuali, la riduzione delle concentrazioni di ossidi di zolfo prescritta in base alla SECA - pari ai quattro quinti del totale oggi concesso, il limite passa infatti da una concentrazione di zolfo dello 0,5% a una dello 0,1% - può essere ottenuta utilizzando carburanti più puliti di quelli attualmente in uso, o con metodi "alternativi", ma non sostenibili, come i cosiddetti scrubber (EGCS - Exhaust Gas Cleaning System) che lavano i fumi del motore prima della fuoriuscita dai camini, rilasciando i residui tossici in mare. Una soluzione che viene purtroppo scelta sempre più spesso dagli armatori in quanto consente loro di risparmiare sul costo del carburante ma che è ormai assodato causi un rilevante danno all'ecosistema marino e che, inoltre, è già stata bandita da moltissimi stati e porti in tutto il mondo. Per ottenere che anche l'Italia bandisca al più presto questo mezzo alternativo e tossico di riduzione degli ossidi di zolfo Cittadini per l'aria insieme a numerose associazioni e ricercatori ha chiesto a dicembre 2024 al MASE - sino ad oggi senza ricevere risposta - di adoperarsi affinché l'utilizzo degli scrubber sia bandito al più presto anche nel nostro paese.

I controlli ridotti al minimo

Le associazioni e comitati facenti parte della rete Facciamo respirare il Mediterraneo hanno inviato una denuncia alla Commissione Europea - per ora senza esito - affinché sia aperta una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia che nel 2016, proprio alla vigilia dell'entrata in vigore della nuova Direttiva sul tenore di zolfo dei carburanti delle navi, ha adottato un decreto e una circolare che impone alle Capitanerie di avvisare le navi prima di salire a bordo per fare i controlli previsti dalle norme europee sul tenore di zolfo dei carburanti, rendendo i controlli e le disposizioni della Direttiva (EU) 2016/802 completamente privi di valore.

Le associazioni ricordano che le norme europee che determinano il numero minimo di controlli sulle navi prescritti annualmente si rifanno a criteri totalmente sganciati dall'intensità di traffico che i diversi paesi e porti europei sopportano. Infatti, nel prevedere che il numero dei controlli sia proporzionale al numero delle navi che fanno scalo in ogni paese, conteggiate una volta sola all'anno, e non in proporzione al numero degli scali e quindi all'intensità del traffico navale in ciascun paese, si realizza una iniqua regolamentazione che consente a taluni paesi europei - fra cui l'Italia, Malta, la Grecia e la Danimarca - di essere tenuti a un numero di controlli di molte misure inferiore a quello imposto ad altri Stati Membri. Per effetto di questa regola anomala, per esempio, la Lituania è tenuta a fare almeno 150 controlli ogni 10.000 scali, i Paesi Bassi 84 ogni 10.000 scali, mentre in Italia ne sono prescritti 4 ogni 10.000 scali, e in Croazia 1 ogni 10.000 scali. 

Stefania Divertitodi Stefania Divertito   
I più recenti
Raccolta differenziata: ridurre l’impatto ambientale e costruire un futuro sostenibile
Raccolta differenziata: ridurre l’impatto ambientale e costruire un futuro sostenibile
Informazioni sul progetto su: digiforest.eu e consorzioinest.it.
Informazioni sul progetto su: digiforest.eu e consorzioinest.it.
Le Rubriche

Tessa Gelisio

Fin da piccola Tessa Gelisio si occupa di ambiente collaborando con associazioni...

Claudia Mura

Nata a Cagliari nel 1968, si è laureata in Filosofia nel 1997. Dopo alcune...

Stefania Divertito

Napoletana, è giornalista d’inchiesta, comunicatrice e scrittrice specializzata...

Roberto Zonca

Nato a Cagliari il 10 giugno del 1974. Giornalista professionista, perito...

Serena Ritarossi

Di origine ciociara, classe '94, si laurea in Editoria e Scrittura alla Sapienza...

Greenpeace

Greenpeace è una organizzazione globale indipendente che sviluppa campagne e...

Ignazio Dessì

Giornalista professionista, laureato in Legge, con trascorsi politico...

Consorzio Costa Smeralda

Il territorio gestito dal Consorzio Costa Smeralda è il tratto costiero della...

LegAmbiente

Associazione senza fini di lucro, fatta di cittadini e cittadine che hanno a...

Animali Senza Casa

Animali senza casa è un sito che raccoglie più di 1500 annunci di cani e gatti...

Paola Babich

Giornalista professionista. S'occupa di ambiente, turismo, attualità, cultura...