Non solo incendi: attenzione ai mostri meccanici divoratori di boschi. L’allarme del Fondo Forestale Italiano – Video
L’allarme del Fondo Forestale Italiano. La tecnologia attuale assicura risultati un tempo impensabili nel disboscamento
Spinto dalla sua vorace propensione a lucrare anche a discapito della natura, l’uomo distrugge mari, suolo, boschi e foreste. I cambiamenti climatici mettono in crisi l’ambiente. La plastica ci sommerge e contamina la catena alimentare mentre non si fermano altre forme di inquinamento. Incendi devastanti si diffondono in varie parti del pianeta mettendo a rischio i polmoni verdi che contribuiscono a ossigenare e depurare il mondo consentendo la vita sulla Terra. Basti pensare alle fiamme che hanno divorato di recente parte della foresta amazzonica, di quella pluviale del Congo, delle foreste siberiane e californiane.
Bisognerebbe andarci cauti, tuttavia, anche quando si sostiene che tagliare il legname nei boschi non crea conseguenze, visto che l’uomo l’ha sempre fatto da tempo immemorabile. Il problema è, infatti che la tecnologia attuale assicura risultati un tempo impensabili. I macchinari di cui l’uomo moderno si serve sono infatti molto più efficienti e tagliano e puliscono i tronchi ad una velocità sorprendente.
Somigliano a mostri distruttori
Per fare arrivare a destinazione tali mostri meccanici, inoltre, bisogna liberare tratti di verde e tracciare strade, e molto spesso ci si lascia dietro deserto e distruzione, come mette in rilievo il Fondo Forestale Italiano che ha postato un video impressionante nella sua pagina Facebook (Guarda sopra).
Le macchine taglia-alberi in uso al giorno d'oggi in molte parti del mondo somigliano insomma sempre più a mostri distruttori di un film di fantascienza che al classico tagliaboschi armato di accetta, segaccio, sudore e camicione a scacchi. Per cui quando si pensa al taglio di boschi e foreste è meglio riportarsi a questa moderna realtà, anziché alla sorpassata immagine romantica innanzi citata, e procedere, ovviamente, all'utilizzo di quei macchinari e ai tagli di alberi con attenzione e buon senso, per non perdere per sempre risorse preziose come le grandi distese verdi. Questo in sostanza il punto di vista del Fondo che ha iniziato l’attività lo scorso anno e vanta un rodato comitato scientifico costituito da professori universitari, ricercatori e professionisti.
Il Fondo Forestale
Il Fondo, come si legge nel sito ufficiale “è una associazione ONLUS (quindi senza fini di lucro) che combatte i cambiamenti climatici e i loro effetti creando foreste e conservando quelle esistenti. Le foreste saranno lasciate per sempre nel loro stato naturale, senza tagli a scopo commerciale - si afferma - Al fine di garantire nel tempo la loro protezione, l'associazione agisce su terreni di cui acquisisce la proprietà o l'uso per un lungo periodo”.
Il tesoro verde italiano
Per quanto riguarda l’Italia del resto si tratta di un vero e proprio tesoro. Stando ai dati del Rapporto sullo stato delle Foreste, pubblicato dal ministero per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, il nostro patrimonio consiste infatti di 9 milioni di ettari di foreste e quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate, in sostanza boscaglia e macchia. Circa il 35 per cento del territorio del nostro Paese è costituito da aree forestali.
Ma in realtà ci sono regioni dove boschi e foreste coprono addirittura la metà del territorio, come Trentino-Alto Adige, Liguria, Toscana, Umbria e Sardegna. Puglia e Sicilia hanno invece il più basso tasso di superfice forestata o boschiva.
Indispensabile dunque difendere e migliorare il regalo che la natura ci ha fatto. Questo per un motivo molto semplice, affermano quelli del Fondo Forestale: “Boschi e foreste si conservano per i figli, ma si piantano per i nipoti". Si tratta di costruire quindi "un ponte dalla nostra generazione verso le prossime” che verranno.