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La locusta migratoria ottiene l’ok dell’Efsa e si prepara conquistare la tavola dei consumatori europei

Ma per l'autorizzazione al commercio servono altri passaggi

di Roberto Zonca   
Una locusta migratoria (foto Wikipedia)
Una locusta migratoria (foto Wikipedia)

Nell’antichità gli insetti sono stati certamente uno degli alimenti facenti parte della dieta dei nostri antenati. In alcune culture, asiatiche in primis, ancora oggi si consumano grilli, coleotteri, scorpioni e larve. In Europa, questi alimenti, fanno tuttavia storcere il naso alla maggior parte delle persone, che preferiscono cibi più tradizionali e dall’aspetto più invitante. Con l’aumento della popolazione globale, e un pianeta sempre meno in grado di soddisfare le esigenze alimentari di tutti, si dovranno però accettare delle novità. Tranquilli, nessuno sarà costretto ad inseguire le cavallette mentre saltellano nella cucina, ciò che verrà chiesto sarà l’utilizzo di alimenti derivanti dalla lavorazione degli insetti. La farina di grillo è stata indubbiamente una delle prime a superare gli esami dell’Ue. Ottenuta dalla macinazione dei grilli, allevati naturalmente e poi essiccati, ha un alto contenuto proteico (circa 3 volte il contenuto della carne) e contiene anche un'importante quantità di fibra: si impiega nella preparazione dei prodotti da forno come pane, pizza e focacce. Ora gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) hanno dato parere positivo al consumo sulle tavole Ue della locusta migratoria. Certo, prima che venga data un'autorizzazione al commercio passeranno degli anni, ma il primo passo è stato compiuto.

Il nuovo insetto commestibile, diffuso in Asia e in Europa (lo si trova anche in Italia) potrebbe esser commercializzato nelle formulazioni congelate ed essiccate. Secondo gli esperti per i consumatori non ci sarebbero rischi e preoccupazioni relative alla sicurezza del consumo e il profilo nutrizionale non evidenza svantaggi. L’ok, che altro non è che un parere basato sull’analisi delle prove scientifiche disponibili, dovrà ora esser valutato dall’Unione europea che potrà eventualmente dare il via libera all’immissione sul mercato.

Oltre alla valutazione nutrizionale i ricercatori dell’Efsa hanno effettuato dei controlli specifici su tossicità e chimica del nuovo alimento. Ciò ha permesso di capire i possibili rischi allergenici: la locusta migratoria è un alimento “sicuro sotto le condizioni di uso e i limiti proposti. Il gruppo di esperti osserva che, considerata la composizione del novel food e le condizioni d’uso proposte, il suo consumo non è svantaggioso dal punto di vista nutrizionale. La storia dell’uso e gli studi sulla tossicità presentati dalla letteratura non hanno sollevato problemi di sicurezza”. Certo, delle reazioni allergiche possono comunque esserci, e l’Efsa specifica che i soggetti più esposti sono quelli sensibili a crostacei, acari e molluschi.

Ma tra i nuovi alimenti non compaiono soltanto gli insetti. L’Unione europea annovera tra i cibi del futuro anche la polpa disidratata del baobab (proveniente dal frutto di Adansonia digitata), ricca di vitamina C, calcio e antiossidanti, e l’olio di Echium raffinato, estratto dai semi della pianta di Echium. Ma effettivamente l’interesse maggiore è per gli insetti, in quanto naturalmente ricchi di proteine, e per le buone proprietà nutrizionali messe in luce dalla Fao. A gennaio 2021 Efsa ha fornito il primo parere favorevole per l’immissione sul mercato di un insetto, la larva Tenebrio molitor (nota come tarma della farina). A seguito dell’ok di Efsa il 3 maggio 2021 la Commissione europea ha autorizzato la commercializzazione di questo novel food. In futuro, qualora la Commissione si esprima favorevolmente anche per la locusta migratoria, questo potrebbe essere il secondo insetto a finire sulla nostra tavola.

di Roberto Zonca   
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