Come l’Italia può diventare l'hub d’Europa per il gas e l'idrogeno: lo spiega il ministro dell’Ambiente
“Siamo impegnati in progetti con i paesi nordafricani - ha detto Gilberto Pichetto - ed è in corso un progetto di interconnessione della rete elettrica con la Tunisia. Possiamo usare i percorsi che già abbiamo, e riconvertirli anche all'idrogeno".
La sfida per l’Italia non è semplice. Diciamo semplicemente che risulta ambiziosa. "L'obiettivo è installare 10 - 12 gigawatt di nuova potenza rinnovabile ogni anno nei prossimi anni", ha spiegato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ai Med Dialogues a Roma.
"L'Italia può diventare l'hub del gas per il Nord Europa, rovesciando la clessidra storica che vedeva il gas arrivare dal Nord, dalla Russia. Per questo possiamo usare i percorsi che già abbiamo, e riconvertirli anche all'idrogeno", ha detto ancora il ministro. "Siamo impegnati in progetti per la produzione di idrogeno con i paesi nordafricani - ha aggiunto Pichetto - ed è in corso un progetto di interconnessione della rete elettrica con la Tunisia. La nostra visione è diventare l'hub del sistema Europa per il gas e l'idrogeno".
I rigassificatori
"I rigassificatori di Gioia Tauro e Porto Empedocle fanno parte del piano nazionale che consentirà all'Italia, grazie alla sua centralità nel Mediterraneo, di divenire un Hub europeo del gas, con evidenti vantaggi per i consumatori finali e per la competitività del nostro sistema industriale", ha detto ancora il ministro. "Questi investimenti saranno efficaci se procederanno contestualmente a quelli per il completamento della cosiddetta "Linea Adriatica", al fine di decongestionare la rete di trasporto nazionale del gas - ha aggiunto Pichetto -. Ne ho già parlato con Snam e con Iren. Il raddoppio della linea adriatica richiede lo stesso tempo della costruzione dei due grandi rigassificatori di Gioia Tauro e Porto Empedocle, per il quale ci dovranno essere gli opportuni confronti con la Regione Siciliana. L'importante è agire in modo rapido, semplificando al massimo la burocrazia. Un impegno che ho preso davanti al Parlamento, esponendo le linee programmatiche del Ministero".
Intervento a prestito
Per le comunità energetiche attese nel Paese, dice Pichetto, “c'è uno stanziamento di 2 miliardi e 200 milioni" ma "abbiamo necessità di correzioni" perché l'intervento previsto è a prestito. "Ci rendiamo ben conto - osserva Pichetto - di quanto sia difficile operare con il prestito per associazioni volontarie, gruppi spontanei, enti no profit".