Ecobonus 110 %, sconto e credito. I lavori trainanti e quanto realmente si risparmia
Qualche chiarimento sulle modalità attraverso le quali si potrà beneficiare della misura prevista nel cd. "decreto rilancio". In arrivo la circolare dell'Agenzia delle Entrate
Con la pubblicazione sul supplemento ordinario n. 25/L alla Gazzetta Ufficiale n. 180 del 18 luglio 2020 della legge 17 luglio 2020, n. 77 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio), entriamo ufficialmente nella fase dei cosiddetti Superbonus 110%.
Sui nuovi superbonus del 110% previsti nel cd. decreto Rilancio per interventi di efficientamento energetico (Ecobonus) e riduzione del rischio sismico (Sisma Bonus) sono tanti i quesiti posti soprattutto in merito alle modalità attraverso le quali se ne potrà beneficiare ovvero "sconto in fattura" o "cessione del credito". E nel caso di una spesa ad esempio di 100 mila euro, lo Stato restituisce - come parrebbe - 10 mila in più oltre quelli spesi? Cerchiamo di capire meglio.
Il bonus 110% riconosce il 10% in più del totale della spesa
Il testo del decreto lascia intendere che vi sia un rimborso diretto, ma non è esattamente così. Sappiamo che il contribuente recupera in 5 anni portandola in detrazione la spesa fatta più la percentuale extra: in pratica chi fa questi lavori trainanti potrebbe recuperare nella dichiarazione dei redditi, avendo la capienza fiscale corrispondente, il 110% della spesa dei lavori.
I 110% si recupera in 5 anni
Prima ipotesi: chi esegue i lavori recupera la spesa in 5 anni portando in detrazione il 110%. Non si ha un rimborso immediato. I lavori sono gratis ma, di fatto, bisognerà pagarli e poi, scalando in 5 rate annuali dall’importo dovuto per le tasse, recuperare fino al 110%.
Conviene a chi ha liquidità da anticipare
Può optare per questa soluzione, chi ha sufficienza capienza fiscale (escluso quindi chi è nella no tax area o in qualche regime fiscale agevolato per cui paga poche tasse e, quindi, non riuscirebbe ad usufruire di tutto lo sconto Irpef che gli spetterebbe) e possiede, al contempo, liquidità da anticipare per l’avvio dei lavori.
L'altra ipotesi è la cessione del credito:
- alla ditta che esegue i lavori (che applicherà uno sconto in fattura immediato quindi lavori gratis);
- alle banche
- ad altri intermediari finanziari.
Optando per questa soluzione il committente avrà i lavori gratis ma non bisogna aspettarsi che venga accreditato e riconosciuto il 10% extra. (Con lo sconto in fattura, quindi, si ha diritto al bonus 100%).
Nel caso del Sismabonus la detrazione sarà del 90%. Ecco perché
In caso di cessione del corrispondente credito ad un’impresa di assicurazione e di contestuale firma di una polizza che copra dal rischio di eventi calamitosi, la detrazione sarà riconosciuta in misura del 90%.
Ecobonus e Sisma Bonus 110%: cosa sono
L'art. 119 (incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici) prevede la possibilità di portare in detrazione alcune spese sostenute per migliorare l'efficienza energetica e la qualità strutturale degli edifici. Precisiamo edifici perché le nuove detrazioni fiscali del 110% si potranno applicare ad interi edifici o parti di questi, ma non certamente a singole unità immobiliari. In particolare, per determinati interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dall'1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, potranno essere portate in detrazione in 5 quote annuali di pari importo.
I lavori trainanti
Sono i seguenti lavori effettuati su parti comuni di edifici, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e che dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno, situate all’interno di edifici plurifamiliari, nonché su edifici unifamiliari. Si tratta dell'isolamento termico delle superfici opache che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda. Della sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria particolarmente performanti (a condensazione, a pompa di calore). E di avori antisismici già ammessi al sismabonus (commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del dl 63/2013).
Altri lavori
Se poi vengono eseguiti altri lavori "finalizzati alla riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio, anche le spese per la realizzazione di questi ultimi beneficiano dell’aliquota più elevata del 110%». Questi sono: lavori di efficientamento energetico indicati nel citato articolo 14 del dl 63/2013 (Ecobonus), nei limiti di spesa previsti dalla legislazione vigent. Installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici di cui al citato articolo 16-ter del medesimo dl 63/2013. installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettere a, b, c, d, del dpr 412/1993, e di sistemi di accumulo integrati nei predetti impianti.
Cosa fare
In attesa che siano emanati provvedimenti attuativi dell'Agenzia delle Entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico la prima cosa da fare è contattare un tecnico qualificato per impostare un progetto che contenga costi certi e simulazioni economiche. Infatti una corretta fase progettuale (i cui costi sono comunque compresi tra quelli che beneficeranno del superbonus del 110%) è certamente fondamentale per evitare di incorrere in problematiche in fase esecutiva che possono minare la stessa fruizione della detrazione fiscale.
I criteri per usarlo
"Poiché l’agevolazione in esame è di particolare favore per i contribuenti in quanto riconosce un beneficio non pari ma addirittura superiore del 10% al costo degli interventi effettuati – sottolinea il direttore delle Entrate Enrico Maria Ruffini-, il legislatore ha ritenuto di introdurre particolari adempimenti e misure di prevenzione (in aggiunta agli adempimenti ordinariamente previsti per le detrazioni similari), per contrastare eventuali comportamenti non conformi" che, "anche attraverso possibili accordi tra i contribuenti e i soggetti che realizzano gli interventi agevolabili, possano attribuire vantaggi indebiti". Ecco cosa bisogna fare per utilizzarel il Superbonus.
- visto di conformità: rilasciato da intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, o dai CAF (centri di assistenza fiscale), attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta
- attestazione o asseverazione: rilasciata da tecnici abilitati alle certificazioni energetiche o professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, certifica il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali, e la congruità delle spese sostenute