Ristoranti green: ecco chi si è meritato la stella verde. La lotta agli sprechi alimentari

L'impegno per l'ambiente, la lotta agli sprechi alimentari, le buone pratiche di etica nel lavoro, la solidarietà e l'impegno sociale. Sono questi i valori riconosciuti dalla stella verde della guida Michelin Italia 2025 presentata a Modena, presso il teatro comunale Pavarotti Freni. Ottengono questo riconoscimento green 11 ristoranti, tra insegne storiche e nuovi format, da Nord a Sud: Villa Maiella a Guardiagriele (Chieti) , Prezioso a Merano (Bolzano), Artifex a Brennero (Bolzano), Don Alfonso 1890 a Sant'Agata sui Due Golfi (Napoli), Al Gatto Verde a Modena, Ronchi Rò a Dolegna del Collio (Gorizia), Agriturismo Ferdy a Lenna (Bergamo), Il Tiglio a Montemonaco (Ascoli Piceno), Locanda La Raja a Gavi (Alessandria), Il Cappero sull'Isola di Vulcano (Messina), Bistrot a Forte dei Marmi (Lucca). Il premio viene dato ai locali che valorizzano l'impegno per l'ambiente, la lotta agli sprechi alimentari, le buone pratiche di etica nel lavoro, la solidarietà e l'impegno sociale. Un riconoscimento per tutti quei locali "all'avanguardia nel campo della sostenibilità, che lavorano con produttori e fornitori selezionati per evitare sprechi e ridurre, o meglio ancora azzerare, l’utilizzo di plastica e altri materiali non riciclabili dalla loro filiera, preoccupandosi così di diminuire l’impatto ambientale della loro attività”.

Non solo scelte ambientali ma sostenibilità totale

Non esistono criteri fissi per l’assegnazione della Stella Verde, poiché ogni locale e il luogo in cui si trova sono unici. Tra i compiti degli Ispettori Michelin c’è dunque anche quello di scovare le insegne che sono un lume ispiratore nelle buone pratiche di sostenibilità. Oltre alle considerazioni sull’ambiente, le Stelle Verdi sono realtà che si preoccupano della qualità della vita del loro personale e sostengono progetti sociali a livello locale, nazionale e globale. In totale sono 69 i ristoranti green scelti da Michelin in questi anni.