Cop29 sul clima: ancora deve iniziare ma già si rischia il greenwashing. La situazione
C'è chi teme un ecologismo di facciata. Papua Nuova Guinea ha annunciato che non ci andrà. Ma le defezioni sono un rischio

Un governo “autocratico”, la promozione dei combustibili fossili e la corruzione: un rapporto pubblicato dall'Ong Transparency International e dal collettivo Anti-corruption data i rischi per il progresso dei negoziati sul clima alla prossima Cop29, che si terrà in Azerbaigian. Nella sua forma attuale, la Cop “rischia di essere minata da un'influenza corporativa inappropriata e di essere catturata dal settore dei combustibili fossili”, avverte il documento. “La corruzione e la cleptocrazia minacciano anche l'integrità delle conferenze sul clima, compresa l'imminente Cop29 a Baku”, si aggiunge.
“L'Azerbaigian - con il suo governo autocratico, l'ampio settore dei combustibili fossili e l'alto livello di corruzione nel settore pubblico - illustra chiaramente diversi rischi per l'integrità delle conferenze sul clima delle Nazioni Unite”, riassumono gli autori. La scelta dell'Azerbaigian, esportatore di idrocarburi, di ospitare l'evento annuale aveva già sollevato preoccupazioni sulla sua volontà di incoraggiare un allontanamento da petrolio, gas e carbone, i principali responsabili del cambiamento climatico. In aprile, Ilham Aliev, il presidente autoritario del Paese, ha descritto le riserve di petrolio e gas del suo Paese come un “dono di Dio”.
I rapporti pericolosi tra chi ospita la Cop e il petrolio
Il rapporto pubblicato giovedì critica in particolare i legami tra la presidenza della COP e la compagnia nazionale di idrocarburi Socar, di cui fa parte Mukhtar Babayev, presidente della Cop29. Il documento avverte che “la Cop29 rischia di diventare un nuovo forum per i contratti e la diplomazia dei combustibili fossili”, in un momento in cui “Socar sta perseguendo una strategia di espansione regionale dei combustibili fossili”. Le Ong avevano già condannato questo mix l'anno scorso alla COP28 di Dubai, che si era conclusa con un appello per una “transizione” dai combustibili fossili nei sistemi energetici. Il rapporto denuncia anche il fatto che alcuni membri del comitato organizzatore della Cop29 “sono stati coinvolti in gravi scandali di corruzione”.
“L'organizzazione della Cop29 è già stata utilizzata per promuovere aziende legate alla famiglia al potere in Azerbaigian e ad altre vicine al regime”, si legge nel rapporto, che cita come esempio un contratto per la costruzione di alloggi. Tra le altre critiche, gli autori citano un'operazione di “riciclaggio della reputazione” con la creazione di una “coalizione di Ong”, alcune delle quali hanno legami con il regime, mentre il governo “mette a tacere le voci critiche della società civile”
Papua Nuova Guinea: non andremo a Cop29
Tanto che Papua Nuova Guinea ha deciso di boicottare il vertice Cop sul clima del mese prossimo. "E' una totale perdita di tempo. Boicotteremo il vertice finché i grandi inquinatori non si metteranno d'accordo" ha detto il ministro degli Esteri Justin Tkatchenko, aggiungendo: "Non ha senso andare se ci addormentiamo a causa del jet lag perché non stiamo portando a termine nulla".