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Buone notizie: Taranto si libera di Chernobyl e delle scorie nucleari. Era una vera criticità ambientale

Stiamo parlando di oltre 16mila i fusti radioattivi abbandonati da quindici anni. Un sito abbandonato e pericoloso da 15 anni. Nei fusti stoccati anche materiali provenienti dal disastro della centrale nucleare russa

di Tiscali Ambiente   
Screenshot da video

Questa mattina dal capannone ex Cemerad, nell'area di Statte alle porte di Taranto, viene allontanato l'ultimo quantitativo di fusti tra radioattivi e pericolosi. Vera Corbelli, già commissario di Governo alla bonifica dell'area di Taranto e lasciata in questo ruolo solo per la Cemerad, e il vice ministro all'Ambiente, Vannia Gava, presenzieranno alla conclusione delle operazioni di svuotamento organizzate con il Gruppo Sogin.

Un sito abbandonato e pericoloso da 15 anni

Si mette dunque fine ad una vicenda annosa e questo avviene ad un mese di distanza dal decreto del ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha tolto dal Sin Taranto (Sito di interesse nazionale) un certo numero di aree a terra ritenute non più inquinate per un'estensione pari al 2 per cento di tutto il Sin. La fine dello svuotamento dell'ex Cemerad avviene a dieci anni dal conferimento dell'incarico a Corbelli (2015), ma quando il commissario fu nominato, il sito, di 3.900 metri quadrati, era gia' in abbandono da oltre 15 anni oltre ad essere fatiscente e sotto sequestro. Nei fusti stoccati anche materiali provenienti dal disastro della centrale nucleare russa di Chernobyl.

Una delle principali criticità ambientali

"Costituiva una delle maggiori criticità ambientali-sanitarie dell'area tarantina" ha commentato Corbelli nelle relazioni al Parlamento sull'attività commissariale. Il cantiere e' stato allestito a luglio 2017 e da luglio 2016 a dicembre 2020 sottoposto a vigilanza armata per 24 ore. Come contenuto del capannone si stimavano inizialmente 16.500 fusti di cui 3.500 radioattivi. Poi un piu' esatto conteggio ha rideterminato i numeri in 16.693 fusti, di cui 5.398 radioattivi. Il lavoro di svuotamento dell'area ex Cemerad ha subito anche delle interruzioni ed è ripreso ad ottobre 2023, con l'avvio dell'allontanamento degli ultimi 3mila fusti rimasti. Tutta l'operazione e' stata supportata da finanziamenti pubblici. Oggi la conclusione.

di Tiscali Ambiente   
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