I vigneti possono contribuire a combattere il cambiamento climatico, stoccando carbonio
Partito uno studio triennale in un vigneto biologico Jean Leon in Catalogna
Al Centre de Recerca Ecològica i Aplicacions Forestals (CREAF) dell’Universitat Autònoma de Barcelona stanno lavorando insieme alle cantine Jean Leon – dal marchio viniciolo internazionale Familia Torres – e percapire quale sia il potenziale di assobimento della CO2 atmosferica da parte del suolo dei vigneti, e contribuire così a frenare la crisi climatica .
Lo studio sul sequestro del carbonio in un vigneto biologico Jean Leon in Catalogna, partito da poco, punta a «stabilire quali tipi di colture di copertura consentono al suolo di immagazzinare la maggior quantità di carbonio».
Il progetto è iniziato questo inverno con la semina, su mezzo ettaro di terreno, di 4 diverse specie di erbe e legume, sia intorno alle viti che tra i filari. Il CREAF esegue il campionamento e le analisi necessarie per determinare la quantità di carbonio presente nel suolo prima e dopo la semina delle colture di copertura ogni anno. Nel frattempo Jean Leon si occuperà della semina e nella gestione del vigneto.
Il coordinatore dello studio, Jordi Sardans del CREAF, sottolinea che «Utilizzare il suolo dei vigneti per accumulare CO2 è una grande opportunità per ridurre la concentrazione di gas nell’atmosfera. Inoltre, questa soluzione non si limita alla viticoltura; può essere applicato a qualsiasi tipo di coltura e migliora anche la qualità del suolo».
Mireia Torres, direttrice generale di Jean Leon, spiega che «Oltre alla nostra viticoltura biologica a Jean Leon e tutte le cantine Familia Torres stanno lavorando per ridurre le emissioni di CO2 che la nostra attività genera. Vogliamo anche contribuire a ridurre efficacemente le concentrazioni di CO2 da fonti antropiche sequestrando il carbonio e collocandolo in strutture stabili del suolo».
Lo studio è reaklizzato in sinergia con Coppereplace, un progetto del programma europeo Interreg Sudoe nel quale Jean Leon e Familia Torres stanno lavorando con l’Universitat de Lleida per testare colture di copertura e pacciamatura vegetale e per sperimentare alternative al rame, con il scopo ultimo di promuovere la sostenibilità e la biodiversità.
I partecipanti al progetto sono cinvinti che “coltivare il carbonio” sia la chiave per ridurre i livelli di CO2 nell’atmosfera. Al CREAF ricordano che «Vari studi hanno dimostrato che il suolo dei terreni coltivati potrebbe essere utilizzato allo scopo di accumulare la CO2 atmosferica nel terreno in maniera organica, in modo da aiutare a rallentare l’aumento dei livelli di gas serra e, di conseguenza, mitigare il cambiamento climatico».
Secondo gli scienziati, attualmente nel suolo della Terra è staccato 3 volte più carbonio di quanto è immagazzinato in tutta la vegetazione del pianeta e il doppio di quanto è presente nell’atmosfera.
Al CREAF concludono: «L’agricoltura del carbonio è un mezzo estremamente promettente per ridurre i livelli di CO2 atmosferica. Comprende una serie di pratiche agricole la cui efficacia è scientificamente provata, non solo in termini di aumento del sequestro del carbonio nel suolo e delle strutture perenni delle colture, ma anche per quanto riguarda il miglioramento della struttura del suolo, della biodiversità e della capacità di ritenzione idrica, tra le altre cose. Nel caso specifico dei vigneti, le principali pratiche attraverso le quali il carbonio viene sequestrato sono l’applicazione di compost organico, l’uso di piante (seminate o autoseminate) come copertura del terreno e l’incorporazione di lettiera invernale e di potatura verde nel terreno».
GreenReport.it