Una mano all’ambiente e una anche al portafoglio, il vademecum per ridurre i consumi domestici e contrastare il caro bollette
Ma per ottenere il massimo del risparmio è bene conoscere la tipologia degli elettrodomestici installati in casa
Risparmiare risorse è una questione ambientale, ma anche un’importante questione economica che tocca, chi più e chi meno, tutte le famiglie italiane. Ecco perché sono sempre più numerosi i vademecum disponibili sul Web. Tutti hanno lo stesso obiettivo: tagliare i consumi energetici delle famiglie e quindi aiutare le stesse a salvaguardare i bilanci.
Conoscere i consumi
Come prima cosa è bene conoscere quali sono gli elettrodomestici più energivori in cucina. Nonostante le dimensioni compatte il bollitore, con un consumo orario che può arrivare (e in alcuni casi superare) a 2 kWh ha di certo un ruolo importante. Ma anche le sempre più apprezzate friggitrici ad aria (1,5 kWh) o la lavastoviglie (circa 1 kWh) vanno usate con intelligenza. Una banale lavatrice, qualsiasi sia il modello in nostro possesso, può pesare in maniera drammatica sui conti di fine mese. Facendo 4 lavaggi a settimana si possono consumare anche 16 kWh al mese.
Attenzione al frigorifero
E il frigorifero, che teniamo acceso 24 ore su 24? I modelli di classe energetica media possono consumare circa 400 kWh all’anno, ovvero circa il 55% di tutta l'elettricità consumata in una cucina attrezzata con i fornelli a gas, o il 40 per cento se gli stessi fornelli fossero invece a induzione. Cucinare la pasta spegnendo il gas prima che la cottura sia terminata - benché considerato da tanti poco utile ai fini di un risparmio degno di tale nome - permetterebbe di tagliare le bollette di poco più di 7 euro e mezzo al mese (a patto si cucini la pasta 4 volte a settimana).
La scelta della pasta
Molto dipenderà comunque dalla tipologia della pasta. Tra i più economici ci sono gli gnocchi, la cui cottura generalmente non richiede più di 3 minuti (dopo l’ebollizione dell’acqua). Per questo pesano in bolletta appena 3 centesimi di euro a piatto se cucinati a gas. Leggermente più costoso (0,06 euro con il gas) un piatto di spaghetti, che impiega 10 minuti a cuocere, condito con una salsa semplice. Si arriva invece a spendere molto di più per un piatto di lasagna, la cui preparazione richiede non soltanto l'uso del fornello per lessare pasta sfoglia e cuocere il ragù, ma anche del forno per la cottura finale: 0,85 euro se il fornello è a gas e il forno è elettrico.
Ad influire sui tempi di cottura anche la quantità di liquido messa nella pentola di cottura. Per preparare 100 grammi di pasta sono sufficienti 700 ml di acqua che, rispetto al tradizionale litro, comporta un risparmio di circa un quarto di energia. Ma la sostenibilità ai fornelli passa anche dai materiali utilizzati per cucinare: ceramica o vetro sono perfetti per il forno, perché non necessitano di temperature molto elevate ed assicurano la massima efficienza. Per le padelle, meglio quelle con il fondo perché diffondono uniformemente il calore. Senza dimenticare il coperchio, per evitare la dispersione del calore. Infine, conviene tagliare gli alimenti in pezzi più piccoli quando devono essere cotti, per una cottura più veloce e per diminuire l’uso del gas.
Non surriscaldare la cucina
Quando si cucina è possibile sfruttare il calore generato dagli elettrodomestici come il forno per contenere i consumi dei termosifoni. Con l’uso del forno e dei fornelli l’ambiente si riscalda già di 2-3 gradi, poiché fino al 50% del calore si disperde. Ciò ci consentirà di spegnere o limitare l’uso dei termosifoni.
Usare il forno con intelligenza
La quantità di energia assorbita dal forno elettrico varia in base alla temperatura di cottura: a 180ºC il forno consumerà in 60 minuti circa 1 kWh, mentre a 200º C si sale a circa 1,5 kWh. Il suo utilizzo per 40 minuti, 2 volte a settimana, a 180° - evidenziano gli analisti - aggiunge fino a 70 euro in bolletta l’anno. Per limitare gli sprechi è consigliabile ottimizzarne l’utilizzo cuocendo più pietanze contemporaneamente, preferire la modalità 'ventilata' che riduce i tempi di cottura e sfruttare, nei modelli che lo prevedono, la possibilità di accendere soltanto la metà superiore o inferiore dell’elettrodomestico. Da ricordare inoltre che non sempre è necessario preriscaldare il forno, poiché i forni moderni raggiungono la temperatura desiderata in tempi brevi e, tra l’altro, sono in grado di mantenerla anche nei 20 minuti successivi allo spegnimento: in alcuni casi è possibile spegnerli in anticipo e sfruttare il calore residuo per terminare la cottura. In più, non aprire il forno mentre il cibo sta cuocendo poiché si disperde il 20% del calore ogni volta. Per scaldare le pietanze, infine, l’alternativa è il forno a microonde, che riduce i tempi e i consumi.
Lavastoviglie sempre a pieno carico
La lavastoviglie andrebbe utilizzata solo quando è a pieno carico: si limita il numero di lavaggi e, se la si preferisce al classico lavaggio a mano, si riduce di 4 volte il consumo d'acqua e di energia elettrica. Bene utilizzare cicli brevi o la modalità 'eco', che rispetto al lavaggio classico fanno risparmiare il 20% di energia.
Sbrinare il frigo regolarmente
Immancabile e indispensabile in ogni cucina e soprattutto in funzione h24, il frigorifero deve essere usato in modo corretto. Prima di tutto, è fondamentale sbrinare regolarmente sia frigo che congelatore: un frigo non sbrinato avrà bisogno di una quota di energia fino al 20% in più rispetto ad uno pulito. Per quanto riguarda la posizione, è consigliabile tenere il frigo lontano da fonti di calore, come il forno o la luce diretta del sole, perché altrimenti rischia di consumare fino al 10% in più. Senza dimenticare la temperatura del frigo stesso: mantenendola tra i 4 e i 6 gradi si impedisce il congelamento dei cibi e la creazione della brina, e si risparmia energia.
Standby e illuminazione
Diversi elettrodomestici ed apparecchi elettrici consumano energia anche se non sono in funzione, poiché restano in standby. Si consiglia quindi di staccare bollitore elettrico, tostapane, grill, microonde, televisore quando non vengono utilizzati, ad esempio collegandoli ad una presa multipla dotata di interruttore. Per quanto riguarda l’illuminazione, oltre a sfruttare il più possibile la luce naturale, è bene prevedere luci a Led, per ridurre gli sprechi. In cucina bisogna inoltre verificare il tipo di luci presenti al di sopra dei fornelli o del piano cottura: spesso sono fluorescenti e/o a incandescenza.
Scegliere la classe più alta possibile
Per assicurarsi un risparmio importante in cucina, è necessario infine sostituire gli elettrodomestici, preferendo quelli di nuova generazione e con classe energetica alta (la scala va da G ad A) consumano meno energia. Basti pensare che ogni “gradino” della classe energetica in meno (ad esempio, se si sceglie un frigorifero appartenente alla classe D invece di quella C) i consumi salgono del 25% circa, appesantendo la bolletta elettrica.