La siccità mette in crisi il settore agricolo: l’Italia pronta ad accogliere la richiesta dell’Ue sull’allentamento delle norme sugli Ogm
L’Unione europea ha chiesto ai paesi membri di ammorbidire le norme sull’uso degli organismi geneticamente modificati. La possibile apertura, che sarà messa al voto nella seconda metà del 2023, consentirebbe l’utilizzo dell’editing del genoma nelle piante coltivate
La siccità che sta colpendo l’Italia potrebbe esser il grimaldello che l’Unione europea userà per convincere la maggior parte dei suoi stati membri ad allentare le norme sugli organismi geneticamente modificati (OGM), consentendo dunque l’utilizzo dell’editing del genoma nelle piante coltivate. I vari ministri dell’agricoltura presenti avrebbero già espresso un’opinione in linea di massima favorevole all’apertura: sarebbe l’unica opzione sul tavolo in grado di far fronte al crollo della produttività agricola dovuta ai cambiamenti climatici. I paesi dell’Ue non dovranno chiudere gli occhi, ma semplicemente allentare alcune norme. In questo modo si potranno usare sementi gm in grado di tollerare meglio le alte temperature, la carenza d’acqua e l’attacco da parte di alcuni patogeni.
Aumentare resilienza ai cambiamenti climatici
I cosiddetti “nuovi Ogm”, infatti, non sarebbero da considerarsi al pari degli Ogm di prima generazione. Le sementi modificate attraverso l’editing del genoma non necessitano di parti di codice estrapolato da altre specie (transgeni). Una differenza sostanziale, evidenziano gli scienziati, che nel 2018 non venne però adeguatamente valutata dalla Corte di Giustizia Ue, che stabilì tali pratiche in conflitto con le regola sugli Ogm approvate nel 2001. Allo stato attuale molti Paesi, tra cui anche l’Italia, sarebbero pronti ora a far dietrofront, così da liberalizzare il settore. In pochi, invece, si oppongono, evidenziando la mancanza di informazioni chiare sui possibili rischi per i consumatori.
Favorevoli e contrari
La Germania, incredibilmente, è tra questi. Il ministro dell’agricoltura Cem Özdemir chiede ai colleghi di mantenere un approccio precauzionale. Il suo corrispondente cecoslovacco, Zdeněk Nekula, sembra invece decisamente possibilista, e invita tutti a sostenere quella che, a suo avviso, sarà la rivoluzione capace di mettere il turbo all’economia agricola europea: potrebbe essere il momento di ripensare alcuni approcci tradizionali alla produzione alimentare a favore di nuove tecniche moderne. Grazie ai nuovi Ogm, infatti, sarebbe possibile ridurre la dipendenza da pesticidi e fertilizzanti.
Italia spinge per l'ingresso dei nuovi Ogm
Quella che per il momento vuole essere una riflessione interna sarà messa ai voti nella seconda metà del 2023. Il timore è che una decisione, nonostante i tanti pareri contrari espressi da una moltitudine di scienziati, sia in realtà già stata presa: manca soltanto un sigillo formale che renderà operativa la deregolamentazione comunitaria. Lo stesso ministro Stefano Patuanelli si era già detto favorevole alla svolta.
EurActiv