Con le auto elettriche finalmente liberi dai costosi combustibili fossili, ma si risparmia?
La risposta è complessa, e potrebbe deludere i tanti che stanno pensando di approfittare degli ecobonus previsti dal Governo
L’auto elettrica ci libererà finalmente dai combustibili fossili, inquinanti e costosi. Ma quando si parla di elettriche difficilmente si parla anche di consumi, o in questo caso dovremo dire costi di ricarica. La maggior parte delle volte sentiamo dire che i costi per Km percorso sono minimi, quasi inesistenti, ma è realmente così? Di certo le nuove auto elettriche sono più efficienti delle automobili tradizionali, quelle spinte da motore a benzina o a gasolio, ma per effettuare un raffronto realistico si dovrebbero comunque analizzare i costi necessari per effettuare 100 chilometri percorsi. Il problema è che i prezzi dell’energia elettrica sono estremamente variabili, e ad influire sul calcolo finale ci si mette pure il modo con il quale si decide di ricaricare la batteria.
La rivista di automobilismo AlVolante.it ha realizzato una stima molto precisa: “Partiamo dal fatto che i chilometri percorsi con 1 kWh rilevati, ad esempio con il ciclo WLTP, tengono conto del percorso ‘dal serbatoio alle ruote’, (TTW, Tank To Wheel): si misura l’energia che esce dalla batteria e rapportata ai km percorsi. Se siamo su una Zoe, per esempio, sappiamo che prelevando dal battery pack 1 kWh percorreremo 5,8 km”. La risposta alla nostra domanda iniziale sembrerebbe a questo punto a portata di mano, ma così non è. Prima dovremo infatti scoprire quanta energia consumiamo per avere quel kWh disponibile nella batteria. “Qui entra in gioco l’efficienza della ricarica, che è meno del 100% e oscilla indicativamente fra l’85 e l’80% - evidenzia Nicodemo Angì -. Per avere 1 kWh nella batteria il caricabatteria erogherà quindi circa 1,2 kWh e questo fa scendere la percorrenza a poco più di 5 km/kWh”.
La perdita, a detta degli esperti, è trascurabile, e qualcosa di simile avviene anche con i combustibili tradizionali, particolarmente volatili. “Con queste ipotesi semplificate assumiamo che occorrano 20 kWh per fare 100 chilometri”. Il calcolo della spesa a questo punto sembrerebbe semplice, ma c’è una variabilità di cui pochi parlano… “Se ricarico a casa con il mio impianto fotovoltaico il costo sarà bassissimo – si legge sulle pagine di AlVolante.it - perché la vita utile dei pannelli è maggiore di 20 anni e anche le spese di gestione sono basse. Ricaricando dalla rete elettrica è verosimile un costo totale (con oneri di sistema, dispacciamento e simili) di 20 cent/kWh che porta ad un esborso di 4 euro per 100 km, paragonabile a quello di un’auto a metano”.
Ma i vantaggi economici (benché minimi) che abbiamo appena presentato sembrano scomparire nel nulla se l’utente decidesse di effettuare la ricarica con le colonnine a 22 kW in corrente alternata. Queste erogano energia a circa 40 cent/kWh e quindi il costo raddoppia, arrivando a 8 euro per 100 chilometri. “Con i prezzi attuali si tratta di un esborso paragonabile a quello di una vettura a gasolio che percorra 16 chilometro/litro”. Il risparmio che speravamo di ottenere con la nostra nuova auto elettrica va letteralmente in fumo se si ricarica il veicolo con una colonnina fast a corrente continua. In questo caso il costo vola fino a quasi 55 cent/kWh. Per percorrere i nostri agognati 100 chilometri dovremo spendere orientativamente 11 euro, la stessa spesa sostenuta oggi dai proprietari di un’auto a benzina.
Il suggerimento degli esperti, per abbattere al minimo i costi per chilometro percorso, è quello di avvalersi di una propria stazione di rifornimento alimentata da un impianto fotovoltaico. Per chi non avesse tale possibilità esistono formule di abbonamento molto economiche. AlVolante.it suggerisce ad esempio la tessera E-Moving Card di A2A che, a fronte di una spesa di 15 euro a trimestre, consente ricariche illimitate.