Agrivoltaico sì o no: ma di cosa si tratta? Energia solare e agricoltura in una combinazione virtuosa
Come si devono montare i pannelli perché sotto ci si possa coltivare o lasciare pascolare gli animali: una soluzione che limita il consumo di suolo
Si scioglie il nodo sull’agrivoltaico e si ricompone lo scontro interno al governo con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che lo aveva inserito nel Decreto di sostegno al settore, e Coldiretti da sempre contraria insieme ad altri ministri. Alla fine è arrivato il sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere l'attività agricola sotto. In tanti però si chiedono di cosa si tratti.
Cos’è l’agrivoltaico
Con la parola agrivoltaico si definisce l’uso di un terreno sia per produrre energia fotovoltaica, grazie all’installazione di pannelli solari, sia per realizzare attività agricole e di allevamento. La combinazione limiterebbe il consumo di suolo che spesso viene imputato a chi sceglie il fotovoltaico a terra su larga scala.
La questione dell'altezza dei pannelli da terra
Nel sistema agrivoltaico i pannelli fotovoltaici sono montati ad un'altezza da terra sufficiente per consentire pratiche di coltivazione convenzionali sul terreno sottostante. Tra gli obiettivi del sistema ci sono la preservazione dei terreni all’utilizzo agricolo, l’ausilio alle coltivazioni idonee tramite l’ombreggiamento che ne riduce la richiesta idrica, la funzione di sostegno delle piante, il contributo alla regimentazione delle acque piovane, una parziale protezione antigrandine e ad altri fenomeni di precipitazioni e condizioni climatiche estreme. Nell'agrivoltaico la funzione di produzione di elettricità fotovoltaica del sistema è una funzione ulteriore alla produzione agricola.
Uno non esclude l’altro
Si tratta quindi di combinare fonti rinnovabili, uso sostenibile del suolo e tutela della biodiversità. Un approccio innovativo, secondo Enelgreenpower, che permette di far convivere e interagire in modo virtuoso la generazione di energia solare e le pratiche agricole. Nuove opportunità di collaborazione, dunque, che evidenziano come il mondo energetico e quello agricolo non siano in contrapposizione, ma possano essere parte di un percorso comune e sostenibile.