Il festival non si ferma. E il programma è come sempre di alto livello. Nonostante le incertezze e i limiti imposti dall’emergenza sanitaria internazionale, i promotori hanno deciso di organizzare anche quest’anno il famoso festival Isole che parlano, giunto ormai alla 24esima edizione. Organizzato dall’associazione Sarditudine, e diretto da Paolo e Nanni Angeli, la manifestazione culturale, una delle più importanti in Sardegna, andrà in scena dal 7 al 13 settembre tra Palau, Arzachena, Luogosanto e Santa Teresa di Gallura. «Siamo consapevoli delle difficoltà, ma pensiamo che sia importante dare un segnale di ripresa, per affermare la cultura tra i bisogni primari e sostenere un settore che rappresenta un fiore all’occhiello per la Sardegna – spiegano gli organizzatori -. Ovviamente tutto verrà realizzato nel completo rispetto delle normative, ma siamo convinti che gli artisti e gli scenari naturali che da sempre accolgono il festival sapranno ancora una volta trasmettere quelle atmosfere uniche che, dal 1996, si vivono a Isole che parlano».
Il programma è particolarmente ricco, tra concerti, laboratori, mostre, incontri, spettacoli e proiezioni. Un cartellone che avrà come protagonisti numerosi artisti e musicisti sia nazionali che internazionali, come Monika Bulaj, Kanuteh Zanotti duo, Mirra Kone duo, Ilienses, Tenore Murales di Orgosolo, Francesco Guerri, Kanuteh Koe duo, Stefano Pilia, Nostos, Dalila Kayros e Danilo Casti, Freak Motel, Campanari di Locusantu e Arricardu Pitau. Un occhio di riguardo sarà come sempre dedicato alla scena avantgarde della Sardegna (nella declinazione post rock, gotico e pop sperimentale) e alle commistioni di linguaggi tra musica improvvisata e le tradizioni del Mediterraneo, dei Balcani e dell’Africa.
Anche quest’anno il festival, che si caratterizza da sempre per l’originale accostamento tra contemporaneo, avanguardia e tradizione, favorendo un confronto tra ciò che circuita nei network dei festival internazionali e le espressioni più originali della Sardegna, si concentrerà sulla valorizzazione del prezioso patrimonio materiale e immateriale di alcuni dei luoghi più suggestivi e significativi della Gallura. Come per esempio la tomba dei giganti di Coddu ‘Ecchju di Arzachena, piazza Libertà di Santa Teresa, la Fortezza di Monte Altura e la chiesa campestre di San Giorgio a Palau, la chiesa di Nostra Signora e il Palazzo di Baldu di Luogosanto.