Tiscali.it
SEGUICI

Imballaggi difficile da aprire? Gli italiani 'sprecano' 17 minuti a settimana

di Adnkronos   
Imballaggi difficile da aprire? Gli italiani 'sprecano' 17 minuti a settimana

Roma, 13 dic. - (Adnkronos) - Gli italiani trascorrono 17 minuti a settimana cercando di aprire pluriball, fascette e scatole chiuse con troppo nastro adesivo. E' quanto emerge da uno studio DS Smith, azienda leader nel packaging sostenibile. Si tratta di un problema che viene esacerbato dallo shopping natalizio, giornata in cui oltre il 15% della popolazione perde circa mezz’ora in questa operazione. Sono gli uomini a cimentarsi maggiormente con gli imballaggi, provandoci per 3 minuti in più rispetto ad una donna prima di chiedere aiuto. Quando devono farlo, il 19% degli uomini si è sentito in imbarazzo e il 12,6% ha lasciato perdere. Tentativi di apertura troppo 'aggressivi hanno causato danni al prodotto almeno a un terzo del campione. A dispetto di quanto si possa pensare, sono i millennial la generazione più colpita.

Il 72.5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha ammesso di aver avuto bisogno di aiuto per comprare, aprire o ritirare un prodotto. Sempre i millennial sono la generazione che più fa del packaging un elemento discriminante nella scelta d’acquisto, prendendo in considerazione il boicottaggio di un brand (35,5%) o di uno store (25%) per questo motivo. Ferite e tensioni sotto l’albero di Natale. Quasi un italiano su 2 (47,8%) ha dichiarato di essersi ferito nel tentativo di aprire una scatola, e circa un quarto (24.6%) nell’operazione ha rotto un paio di forbici o un coltello. Ma non solo. Spesso l’apertura difficile dei contenitori è stato la causa scatenante di discussioni, sia in famiglia (per il 39,7% degli italiani) sia sul lavoro con il proprio capo (3,5%). Oltre ad imprecazioni e frustrazione, il packaging difficile da aprire ha anche un costo economico. Il 35,5% degli italiani ha affermato che la complessità degli imballaggi li ha portati a non acquistare più un determinato brand e il 25% ha dichiarato di non aver ordinato prodotti online a causa delle difficoltà nell’aprirli. Con un costo medio d’acquisto di 85 euro, si possono stimare mancati acquisti fino a circa 2 miliardi di euro all’anno. “Questi risultati mostrano che la questione del packaging non è solo una seccatura, ma un vero e proprio problema che interessa milioni di persone, che si sentono meno coinvolte in momenti speciali come il Natale" commenta Francesco Barsanti, Sales, Marketing & Innovation Director di DS Smith. “La crescita dell’e-commerce vuole rendere più facile riuscire a ottenere ciò di cui si ha bisogno. Questa ricerca mostra però che gli store online cadono sull’ultimo ostacolo: rendere gli imballaggi semplici da aprire. Ciò costa loro potenzialmente miliardi di euro”. .

di Adnkronos   
I più recenti
Come finisce la plastica in mare?
Come finisce la plastica in mare?
Le Rubriche

Tessa Gelisio

Fin da piccola Tessa Gelisio si occupa di ambiente collaborando con associazioni...

Claudia Mura

Nata a Cagliari nel 1968, si è laureata in Filosofia nel 1997. Dopo alcune...

Stefania Divertito

Napoletana, è giornalista d’inchiesta, comunicatrice e scrittrice specializzata...

Roberto Zonca

Nato a Cagliari il 10 giugno del 1974. Giornalista professionista, perito...

Serena Ritarossi

Di origine ciociara, classe '94, si laurea in Editoria e Scrittura alla Sapienza...

Greenpeace

Greenpeace è una organizzazione globale indipendente che sviluppa campagne e...

Ignazio Dessì

Giornalista professionista, laureato in Legge, con trascorsi politico...

Consorzio Costa Smeralda

Il territorio gestito dal Consorzio Costa Smeralda è il tratto costiero della...

LegAmbiente

Associazione senza fini di lucro, fatta di cittadini e cittadine che hanno a...

Animali Senza Casa

Animali senza casa è un sito che raccoglie più di 1500 annunci di cani e gatti...

Paola Babich

Giornalista professionista. S'occupa di ambiente, turismo, attualità, cultura...