Le acque potabili di alcuni comuni lombardi sono contaminate da PFAS, sostanze chimiche pericolose per la salute: lo rivelano i nostri test
11 campioni su 31 raccolti in 11 province lombarde sono risultati inquinati. Abbiamo presentato esposto alle Procure competenti per chiedere misure immediate
Tra il 12 e il 18 maggio 2023, abbiamo raccolto 31 campioni di acqua potabile nelle dodici province della Lombardia, successivamente analizzati da un laboratorio indipendente, per monitorare la situazione attuale della contaminazione da PFAS (composti poli e perfluoroalchilici) nelle acque potabili lombarde. I PFAS sono un ampio gruppo di sostanze chimiche di sintesi (oltre 10 mila), prodotte dalle industrie, associate a numerose patologie, anche gravi, tra cui alcune forme tumorali: anche per questo diversi Stati in Europa hanno deciso di chiederne la messa al bando.
Chiedi con noi le messa al bando dei PFAS in tutta Italia!I risultati dei testLe analisi hanno rilevato la presenza di PFAS in 11 campioni su 31, pari a circa il 35% del totale, nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Milano, Lodi, Varese.
In 4 casi abbiamo riscontrato una contaminazione da PFAS superiore al limite della Direttiva europea 2020/2184, pari a 100 nanogrammi per litro. È avvenuto:
a Crespiatica e Corte Palasio, entrambi in provincia di Lodi (rispettivamente 1.840 ng/l e 104 ng/l per la somma di PFAS);a Caravaggio e Mozzanica (in provincia di Bergamo), appena fuori da scuole dell’infanzia (rispettivamente 132 ng/l e 116 ng/l per la somma di PFAS).I restanti 7 campioni lombardi risultati contaminati provenivano da:
Pontirolo Nuovo (Bergamo), con concentrazioni pari a 12 ng/lMariano Comense (Como), con concentrazioni pari a 54 ng/lCapriolo, Somma Lombardo, Mariano Comense, via Civitavecchia e via Cusago a Milano, con concentrazioni superiori ai valori più cautelativi per la salute umana vigenti in Danimarca o proposti negli Stati Uniti. Puoi consultare la mappa e i risultati completi dei nostri campionamenti QUI.In quasi tutti i casi, i risultati delle nostre analisi confermano le criticità già evidenziate dai dati che avevamo ottenuto dai gestori e dagli enti pubblici lombardi, diffusi lo scorso maggio.
I rischi per la saluteA seguito delle analisi, abbiamo presentato sei esposti destinati alle Procure lombarde di riferimento per chiedere di individuare le fonti inquinanti, bloccare l’inquinamento e adottare misure per impedire che la popolazione beva acqua contaminata da PFAS. I campioni che abbiamo raccolto provengono per la maggior parte da fontane pubbliche, spesso ubicate in parchi giochi o in prossimità di scuole primarie: si tratta di “punti sensibili” perché i minori potenzialmente esposti alla contaminazione sono soggetti a maggior rischio.
Le concentrazioni elevate riscontrate in alcuni comuni richiedono un intervento immediato: lo scorso luglio, per esempio, a Montebello Vicentino (in provincia di Vicenza) la presenza di valori superiori a 100 nanogrammi per litro ha portato a sospendere per alcuni giorni l’erogazione dell’acqua potabile al fine di evitare rischi per la salute.
Sono necessarie campagne di monitoraggio capillari e periodiche sulle acque potabili, basate sulla trasparenza e la condivisione dei dati con la cittadinanza, per limitare la presenza di PFAS, tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.
Se vogliamo bloccare l’inquinamento all’origine, dobbiamo vietare l’uso e la produzione di tutti i PFAS su tutto il territorio nazionale!
Chiedi con noi le messa al bando dei PFAS in tutta Italia!Per approfondire, leggi cosa sono i PFAS e dove si trovano QUI.