Tiscali.it
SEGUICI

La legge salva-foreste EUDR rischia di slittare di un anno (ma c’è ancora una speranza)

greenpeace   
La legge salva-foreste EUDR rischia di slittare di un anno (ma c’è ancora una speranza)

Alla fine è successo. 

A settembre, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ceduto alle pressioni di aziende e governi, tra cui quello italiano, che hanno chiesto di posticipare di un anno l’applicazione dell’EUDR, il Regolamento europeo per smettere di importare prodotti legati alla deforestazione. Ora l’entrata in vigore della legge rischia di slittare al 2025 per le grandi aziende e al 2026 per le piccole.

Partita persa? Non ancora. 

Più di 225 organizzazioni della società civile, inclusa Greenpeace, hanno chiesto al Parlamento UE e ai governi nazionali dell’UE di respingere la proposta di rinvio della Commissione Europea. Ma per sapere come andrà a finire dovremo attendere il voto del Parlamento Europeo che è previsto per la seconda metà di novembre.

Un’area di 1645 ettari della foresta amazzonica disboscata per piantare soiaCos’è l’EUDR e perché è cruciale per salvare le foreste

L’EUDR è la normativa che chiede ad aziende e multinazionali con sede nell’UE di dimostrare che i prodotti che immettono sul mercato comunitario non contribuiscono alla distruzione delle foreste

La normativa, approvata nel 2023, non nasce per boicottare i prodotti di uso comune, come il caffè o il cacao, ma mira a garantire la tracciabilità delle filiere: in altre parole, questo regolamento richiede alle aziende di dimostrare, tramite la dovuta diligenza, che le prodotti e materie prime che arrivano nei nostri supermercati abbiano una filiera trasparente e non contribuiscono alla deforestazione o al degrado forestale.

SALVIAMO LE FORESTE!

Nel 2025 l’EUDR avrebbe dovuto essere implementata e questa sarebbe stata un’occasione perfetta per perfezionarla, dato che la normativa allo stato attuale presenta alcune lacune: 

si applica infatti solo a sette materie prime (carne bovina, soia, caffè, cacao, olio di palma, gomma, legno/cellulosa) e relativi derivatinon prevede la tutela di ecosistemi vitali diversi dalle foreste, come savane e zone umidenon si estende al comparto finanziario, che continua a erogare crediti e investimenti a società complici della deforestazione.

Ritardare l’attuazione dell’EUDR e il suo perfezionamento rischia di farci perdere tempo prezioso nella lotta contro la deforestazione. Rinviare di un anno l’applicazione della normativa significa indebolire la credibilità dell’UE nello sforzo per proteggere la biodiversità e lasciare in secondo piano la necessità di un’azione immediata per proteggere le foreste in Europa e nel mondo.

Non possiamo permetterci di fare passi indietro!

Area disboscata in AmazzoniaCosa accadrà adesso?

Il voto del Parlamento Europeo per confermare o meno il rinvio dell’applicazione dell’EUDR al 2025 è previsto per metà novembre. Si tratta di un momento cruciale perché potrebbe diventare non solo l’occasione per ritardare ulteriormente l’applicazione della normativa, ma anche per applicare al testo ulteriori emendamenti nel tentativo di indebolirlo

Le foreste del mondo hanno urgente bisogno della protezione offerta dall’EUDR. Un ritardo di fatto premierà le aziende che continuano a trarre profitto dalla distruzione ambientale e invierà un segnale pericoloso: ovvero che qualsiasi misura pensata per creare filiere di approvvigionamento rispettose delle foreste può aspettare.

L’EUDR non deve essere rimandata: le foreste del mondo hanno bisogno al più presto della protezione che questa legge può fornire!

Dobbiamo difendere le foreste!

Il Parlamento Europeo voterà a novembre: facciamo pressione affinché l’EUDR venga applicata senza rinvii

FIRMA LA PETIZIONE

greenpeace   
I più recenti
Sette motivi per cui l’impatto ambientale della carne sta distruggendo il pianeta
Sette motivi per cui l’impatto ambientale della carne sta distruggendo il pianeta
La maggior parte degli italiani è contraria all’aumento delle spese militari voluto dal governo Meloni
La maggior parte degli italiani è contraria all’aumento delle spese militari voluto dal governo Meloni
L’Italia è il 4° Paese in Europa per esportazione di rifiuti plastici in Turchia (altro che riciclo!)
L’Italia è il 4° Paese in Europa per esportazione di rifiuti plastici in Turchia (altro che riciclo!)
Regali solidali di Natale per un futuro sostenibile
Regali solidali di Natale per un futuro sostenibile
Le Rubriche

Tessa Gelisio

Fin da piccola Tessa Gelisio si occupa di ambiente collaborando con associazioni...

Claudia Mura

Nata a Cagliari nel 1968, si è laureata in Filosofia nel 1997. Dopo alcune...

Stefania Divertito

Napoletana, è giornalista d’inchiesta, comunicatrice e scrittrice specializzata...

Roberto Zonca

Nato a Cagliari il 10 giugno del 1974. Giornalista professionista, perito...

Serena Ritarossi

Di origine ciociara, classe '94, si laurea in Editoria e Scrittura alla Sapienza...

Greenpeace

Greenpeace è una organizzazione globale indipendente che sviluppa campagne e...

Ignazio Dessì

Giornalista professionista, laureato in Legge, con trascorsi politico...

Consorzio Costa Smeralda

Il territorio gestito dal Consorzio Costa Smeralda è il tratto costiero della...

LegAmbiente

Associazione senza fini di lucro, fatta di cittadini e cittadine che hanno a...

Animali Senza Casa

Animali senza casa è un sito che raccoglie più di 1500 annunci di cani e gatti...

Paola Babich

Giornalista professionista. S'occupa di ambiente, turismo, attualità, cultura...