Questa mattina, a Roma, è scomparso improvvisamente Andrea Purgatori, giornalista di razza, autore di importanti inchieste sui segreti italiani e per diversi anni presidente di Greenpeace Italia. Purgatori si era imposto alla cronaca, ai tempi in cui era al “Corriere della Sera”, per la sua investigazione sulla strage di Ustica del 1980, svelando le bugie e le omissioni delle ricostruzioni ufficiali. In quegli anni si era anche occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, con un’attenzione verso la ricerca delle fonti e delle verità nascoste che si è poi riversata nel lavoro successivo, quando Andrea ha incontrato il mondo del cinema e della televisione. E che ha trovato nella trasmissione “Atlantide”, su La7, il suo naturale proseguimento.
Andrea era entrato in Greenpeace Italia nel 2005, un periodo difficile e di cambiamenti per l’organizzazione. Il suo contributo è stato importante sin dall’inizio per l’approccio franco e leale, per gli interventi di stimolo per tutti noi. Nel 2014 aveva accettato di diventare presidente e anche grazie al suo impulso Greenpeace aveva introdotto delle innovazioni, aumentando la qualità del proprio lavoro di indagine e di comunicazione.
Nel 2016, la partecipazione di Purgatori al Festival del giornalismo di Perugia, in un evento dal titolo molto evocativo (“il giornalismo d’inchiesta salverà il mondo (e il giornalismo)?“), aveva preceduto giusto di un anno la creazione dell’Unità investigativa di Greenpeace Italia, sul modello del progetto “Unearthed” di Greenpeace UK.
La notizia della sua scomparsa è doppiamente triste, anche perché inaspettata, vista l’enorme vitalità di Andrea e la quantità e qualità dei progetti nei quali era coinvolto. “La comunità di Greenpeace è sconvolta e affranta“, commenta Ivan Novelli, attuale presidente di Greenpeace Italia: “Andrea Purgatori è stato non solo un presidente di grande autorevolezza, ma anche una persona con la quale confrontarsi nei momenti più delicati della nostra attività. I suoi due mandati tra il 2014 e il 2020 hanno coinciso con una fase di sviluppo importante per Greenpeace Italia. Nel ricordarlo con grande affetto e dolore, ci stringiamo intorno alla famiglia in questo momento drammatico“. Parole ribadite da Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia: “La prematura scomparsa di Andrea Purgatori priva tutti noi di un punto di riferimento certo, di un combattente per la verità e di un amico fraterno. Non sarà dimenticato“.