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Glifosato: arriva il ricorso in tribunale contro l’UE per fermare il pericoloso erbicida 

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Glifosato: arriva il ricorso in tribunale contro l’UE per fermare il pericoloso erbicida 

ONG contro la Commissione UE. Il motivo? È lui, il glifosato: l’erbicida dichiarato “potenzialmente cancerogeno” nel 2015 che però per la Commissione UE risulta innocuo, tanto da averne autorizzato l’uso per altri 10 anni.

Ma le ONG non ci stanno: decine di associazioni ambientaliste europee, rappresentate dal “Pesticide action network” (PAN), presenteranno ricorso alla Corte di Giustizia Europea.

Dove eravamo rimasti con la lotta al glifosato

Nel 2023 gli Stati dell’Unione Europea, Italia compresa, vengono chiamati a decidere se il glifosato possa essere ancora usato in Europa o vietato una volta per tutte. Fin da subito noi di Greenpeace Italia ci schieriamo contro il rinnovo all’uso di questo pericoloso erbicida che lo IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, già nel 2015 aveva dichiarato “potenzialmente cancerogeno”. Per fare pressione sul Governo e l’Unione Europea organizziamo una mobilitazione straordinaria, raccogliendo in pochi mesi oltre 100 mila firme

Il 16 novembre 2023, durante la votazione svoltasi a Bruxelles, non viene raggiunta una maggioranza né a favore né contro il rinnovo all’uso del glifosato. L’Italia, che il 13 ottobre aveva addirittura votato a favore del rinnovo, decide di astenersi (insieme ad altri sei Paesi, tra cui Francia e Germania).

Poi, la doccia fredda: a dicembre 2023 la Commissione UE decide di prolungare l’autorizzazione all’uso del glifosato per altri 10 anni.

A gennaio 2024 ricomincia così la mobilitazione: decine di ONG presentano richiesta di sospensione dell’uso del glifosato alla luce degli effetti potenzialmente cancerogeni dell’erbicida già resi noti dallo IARC nel 2015.

Ed ecco l’epilogo amaro. La richiesta di sospensione viene respinta a settembre 2024 con motivazioni che lasciano davvero increduli: le valutazioni del rischio dell’UE del 2017 e del 2023 concludono che il glifosato non presenta rischi significativi per la salute. Una decisione che ignora del tutto gli studi scientifici che dicono l’esatto contrario.

Ma non è ancora finita. Un gruppo di ONG riunite sotto il “Pesticide action network” ha annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia Europea per tutelare la salute di cittadini e cittadine: un passo importante che potrebbe ribaltare la decisione della Commissione UE.

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DONA ORAPerché il glifosato è pericoloso e bisogna vietarlo

Autorizzare l’uso del glifosato per altri 10 anni è un’autentica follia. Questo erbicida commercializzato dalla Bayer viene usato in agricoltura ormai da oltre 50 anni, ma i suoi rischi sono noti da tempo: conoscerli è fondamentale per capire perché il glifosato deve essere messo al bando una volta per tutte.

1) Danneggia la biodiversità e gli ecosistemi

Questo pericoloso erbicida danneggia gli organismi che vivono nel suolo e compromette l’assorbimento di micronutrienti utili a difendere le piante dalle malattie. In Italia il glifosato è inoltre una delle principali cause di contaminazione delle acque e interferisce con l’equilibrio ecologico di fiumi e laghi.

2) Ha effetti nocivi non solo sull’ambiente, ma anche sulla fauna selvatica e sulle api

Uccelli, anfibi, insetti e lombrichi sono tra gli organismi che subiscono danni da glifosato ma non solo: diversi studi affermano che, alle concentrazioni che spesso si trovano nell’ambiente, questo erbicida può interagire con il microbiota intestinale delle api, rendendole più vulnerabili alle malattie, nonché influire sul loro sistema nervoso e sulla riproduzione.

3) È pericoloso per la salute umana

Nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”, ma non finisce qui. Studi più recenti hanno evidenziato che il glifosato potrebbe danneggiare il sistema nervoso ed essere correlato a malattie neurologiche come il morbo di Parkinson, oltre a influire negativamente sul sistema ormonale

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DONA ORABayer è stata condannata a pagare 78 milioni di dollari a un uomo che ha contratto il cancro dopo l’uso del glifosato

Mentre la Commissione UE continua a ritenere il glifosato sicuro, i fatti raccontano un’altra storia. Negli Stati Uniti sempre più di frequente i tribunali stanno condannando la Bayer a risarcire le persone che si sono ammalate proprio a causa dell’esposizione al glifosato.

È il caso di William Melissen, un uomo della Pennsylvania che ha sviluppato un cancro proprio a causa dell’uso prolungato di Roundup, un erbicida a base di glifosato prodotto dall’azienda. Melissen ha usato l’erbicida a partire dal 1992 e fino al 2020, anno in cui gli è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin. L’uomo ha quindi portato Bayer in tribunale nel 2021 e la giuria ha condannato la multinazionale che ha dovuto sborsare 3 milioni di dollari di risarcimento danni e 75 milioni di dollari di danni punitivi. 

E non è tutto. Lo scorso novembre i giudici hanno deciso che la Bayer dovrà risarcire per oltre 1,5 miliardi di dollari tre delle migliaia di agricoltori che hanno intentato un’azione legale perché si sono ammalati di cancro proprio a causa dell’uso del Roundup.

Basta glifosato! Le alternative sicure esistono: è ora di usarle

Coltivare senza ricorrere a erbicidi di sintesi è possibile, come dimostra l’agricoltura biologica. L’uso dei pesticidi può essere limitato ai soli casi indispensabili grazie alla gestione integrata delle infestanti (Integrated Weed Management, IWM), un approccio che combina tecniche agricole fisiche e meccaniche. 

Un’agricoltura senza pesticidi evita di aumentare la resistenza nelle specie infestanti, riduce l’erosione del suolo e protegge la biodiversità: dobbiamo dire basta al glifosato se vogliamo proteggere la nostra salute e quella dell’ambiente!

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Uniamo le forze per chiedere un modello agricolo sostenibile, giusto e rispettoso dell’ambiente!

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