ENI sapeva già decenni fa che petrolio e gas avrebbero causato l’inferno climatico: lo svelano suoi stessi documenti
Nonostante questo, l’azienda ha continuato a puntare sui combustibili fossili, ignorando le conseguenze per la vita di tutte e tutti noi. Ora vogliamo giustizia!
Insieme a ReCommon, abbiamo scoperto che già negli anni Settanta e Ottanta il colosso italiano ENI, all’epoca interamente controllato dallo Stato, era consapevole degli impatti distruttivi dei combustibili fossili sul clima del Pianeta. Lo dimostrano alcune pubblicazioni della stessa azienda risalenti a quegli anni che, con ReCommon, abbiamo trovato presso biblioteche e archivi come quello della stessa ENI e di istituzioni scientifiche come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Come dimostrano questi passaggi, le pubblicazioni che abbiamo scoperto contenevano già chiari avvertimenti sui rischi per il clima legati al crescente consumo di petrolio e gas. Eppure, nonostante gli ammonimenti, ENI ha proseguito e continua ancora oggi a investire principalmente sull’estrazione e lo sfruttamento di petrolio e gas.
Sin dagli anni Settanta ENI è inoltre entrata a far parte dell’IPIECA, un’organizzazione fondata da diverse compagnie petrolifere internazionali che, secondo recenti studi, sarebbe stato lo strumento utilizzato dal gigante fossile statunitense Exxon per coordinare, a partire dagli anni Ottanta, “una campagna internazionale per contestare la scienza del clima e indebolire le politiche internazionali sul clima”.
La nostra indagine dimostra che il colosso italiano rientra a pieno titolo nell’elenco delle compagnie fossili che hanno continuato a puntare su petrolio e gas, alimentando l’inferno climatico che oggi minaccia le vite di tutte e tutti noi, sebbene consapevoli da decenni dei rischi per il clima. Le sue responsabilità per la crisi climatica che stiamo vivendo sono dunque enormi. Per questo chiediamo giustizia in tribunale!
Con #LaGiustaCausa, insieme a ReCommon e dodici cittadine e cittadini italiani, abbiamo fatto causa a ENI, insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti SpA (in qualità di azionisti rilevanti di ENI) per fermare i suoi piani di distruzione del clima e chiedere che sia obbligata a ridurre le sue emissioni in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Cosa puoi fare tu
Puoi far sentire la tua voce e unirti alle nostre richieste firmando QUI.Leggi la nostra inchiesta completa su ENI QUI.Segui #LaGiustaCausa sui nostri canali social per tutti gli aggiornamenti.